mercoledì 26 maggio 2010
Sempre più italiani sono favorevoli ai prelievi di organi e tessuti, mentre si registrano meno donatori (in valori assoluti) e sebbene in tutto questo ci sia un importante, lieve, miglioramento con la riduzione delle liste di attesa: ecco la tendenza che emerge dai dati offerti dal Centro nazionale trapianti.
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Sempre più italiani sono favorevoli ai prelievi di organi e tessuti, mentre si registrano meno donatori (in valori assoluti) e sebbene in tutto questo ci sia un importante, lieve, miglioramento con la riduzione – per la prima volta da tanto tempo – delle liste di attesa per ricevere un organo: eccola la tendenza che emerge dai dati offerti dal Centro nazionale trapianti, ieri al ministero della Salute durante la presentazione delle Gornate nazionali per la donazione e trapianto. Poco prima che il ministro Fazio annunciasse come, fra poco, sarà possibile esprimere sulla carta d’identità la volontà o meno di donare i propri organi.2950 trapianti nel 2010. I trapianti eseguiti nel 2010 (fino al 30 aprile) sono stati 2950, compresi quelli combinati. Cifra che si unisce a quella dei donatori utilizzati, 1135 e dunque in flessione del 2,7 per cento rispetto al 2009, e a quella dei donatori segnalati dalle rianimazioni, 2248, calati anch’essi del 3,4 per cento. Fra i trapianti eseguiti, 1585 sono stati di rene, 992 di fegato, 271 di cuore, 106 di polmone e 55 di pancreas. Numeri che raccontano – almeno per questa prima parte dell’anno – una diminuzione dei trapianti rispetto al 2009, quando invece c’era stata una ripresa.Meno donatori, spesso troppo anziani. C’è stata questa leggera flessione nei donatori utilizzati per i trapianti, «spesso perché troppo anziani», dice Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti. Tuttavia va precisato che si tratta di numeri riferiti fino al 30 aprile 2010, quindi in maniera intermedia tra quelli registrati nel 2008 e nel 2009.Sempre meno opposizioni. Comunque le luci sono più delle ombre, al punto che il nostro Paese si pone, per numero di donazioni, dietro alla Spagna e più o meno a livello della Francia. Tanto più che se i donatori calano, è anche vero che appunto sempre meno italiani si oppongono alla donazione di organi di un proprio congiunto. Nel 2009 il numero dei no era stato infatti 707, mentre nei primi mesi del 2010 è stato 648. Il che fa stimare una proiezione del calo delle opposizioni dell’8,3 per cento, fino a fine anno.Liste d’attesa più corte. Un altro dato positivo, oltre che novità da molti anni a questa parte, è la discesa sotto i 9mila del numero dei pazienti in lista di attesa per un trapianto. «Un dato senz’altro buono , ma che ci fa dire che il sistema è più o meno in equilibrio, considerando questo parziale calo delle donazioni e quello delle opposizioni».La scelta sulla carta d’identità. Ma novità nella disciplina dei trapianti ci sono anche sul fronte legislativo: annunciate dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Presto ad esempio si potrà esprimere la volontà o meno di donare i propri organi anche sulla carta d’identità. «Il Parlamento – spiega il ministro – ha approvato da poco un dispositivo legislativo in cui viene stabilita la possibilità, per il cittadino che lo voglia, di esprimere la sua volontà sulla donazione nel documento d’identità». Adesso intanto «stiamo lavorando sui decreti attuativi per rendere fattibile questa possibilità, auspicata anche dall’Europa, che si aggiunge alle modalità già presenti nel nostro Paese». A parte questo, è stata anche già approvata una norma nel "decreto milleproroghe" «che garantisce ai donatori di organi viventi gli stessi diritti dei donatori di sangue, come quello sulle assenze dal lavoro – ha concluso Fazio – ed è stato regolamentato il trapianto da donatore vivente».
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