venerdì 14 settembre 2012
Il Senato ha approvato il decreto di legge che consente il trapianto parziale tra viventi anche per pancreas, intestino e polmone. In italia 8.783 persone sono in attesa, per un rene o un fegato si può attendere fino a tre anni.
Costa (Centro nazionale trapianti): «Non ci saranno abusi»
Pessina (Centro di bioetica): «Il corpo non è proprietà»
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Con una piccola legge di soli due articoli aumentano le possibilità di trapiantare porzioni di organi tra viventi. In Italia è possibile soltanto con il fegato e il rene. Adesso la legge approvata in Senato in via definitiva consente, in deroga all’articolo 5 del codice civile, di disporre a titolo gratuito di parti di polmone, di pancreas e di intestino al fine esclusivo di trapianto tra persone viventi. «Una legge di poche righe – ha commentato il presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama, Antonio Tommasini – che ha la capacità di salvare molte vite e completa un percorso che ha visto il nostro Paese, dal 1999 ad oggi, risalire dagli ultimi posti dell’Europa in fatto di trapianti d’organo». La legge, che richiede un regolamento d’attuazione per entrare effettivamente in vigore, «si attua - viene specificato - nei limiti delle risorse umane vigenti e comunque senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Anche per Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, questa nuova norma è un passo importantissimo, «tuttavia – ha aggiunto – bisognerebbe programmare e lanciare una massiccia e continua campagna di informazione e sensibilizzazione per favorire le donazioni». Per Marino, che è un chirurgo, resta da fare una riflessione sull’efficienza e l’efficacia, sia economica che clinica, dei 114 centri trapianti italiani. A suo dire, soltanto 8 su 23 hanno raggiunto standard di sicurezza accettabili per il trapianto di fegato, che scendono a 4 su 43 nel caso di trapianto del rene. La possibilità di un trapianto parziale di polmone e di intestino, in particolare, consente di salvare la vita a piccoli pazienti affetti da fibrosi cistica (in Italia ne è affetto un bambino su 3.500 nati vivi) e sarebbe una svolta per oltre 100 mila persone afflitte da diabete di tipo 1 o per chi ha bisogno di trapianto di intestino.Secondo gli ultimi dati del Centro nazionale trapianti, sono 8.783 gli italiani in lista d’attesa per un trapianto d’organo (in calo del 7,44 per cento rispetto al 2010). Di questi pazienti in lista, 6.594 attendono un trapianto di rene in media per 3 anni; di circa tre anni è anche il tempo d’attesa per i pazienti che aspettano un fegato; due anni per il 733 pazienti che attendono un cuore nuovo. I pazienti che hanno subito un trapianto parziale di fegato sono aumentati nel 2011, rispetto all’anno precedente, del 13 per cento. Di ben 69 per cento l’aumento dei pazienti che hanno ricevuto un fegato da vivente nello stesso periodo. Un aumento lieve dei donatori: nel 2011 in Italia ci sono stati 1.309 donatori di organi, con una crescita dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente. La Toscana si conferma come la Regione più generosa in fatto di donazioni.

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