venerdì 4 novembre 2016
Il ministro Poletti ammette le «difficoltà attuative» per la Carta Famiglia, che «non prevede copertura a carico del bilancio dello Stato»
Tramonta la Carta Famiglia. Sberna: «Il governo si disinteressa»
COMMENTA E CONDIVIDI

«Dopo quasi un anno di attesa e di continui solleciti, il ministro Poletti preferisce ora scaricare la responsabilità della mancata attuazione della Carta Famiglia su altri colleghi di governo». Lo ha detto il deputato Mario Sberna del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico, replicando ieri alla risposta del ministro del Lavoro durante il question time in aula sulla mancata attuazione della Carta Famiglia.

«In realtà – ha spiegato Sberna – ciò si deve al disinteresse più totale nei confronti delle famiglie povere con figli, già più volte dimostrata sia col bonus per le famiglie numerose, dimezzato e consegnato con un ritardo di un anno e mezzo, sia con il miliardo di euro di assegni familiari non distribuiti e trattenuti dall’Inps, mentre per le associazioni Lgbtq tutto e subito. Sono semplicemente indignato».

Nella sua risposta il ministro Poletti ha sostenuto che la Carta Famiglia «è al centro di un confronto con il ministero con delega alla Famiglia per trovare possibili soluzioni che possano rendere attuabile una misura che diversamente rischia di rimanere sulla carta». Il ministero, ha sottolineato Poletti, «ha avviato un’interlocuzione con il ministero degli Affari regionali» su questo tema che riscontra «difficoltà attuative».

Infatti, la misura «non prevede copertura a carico del bilancio dello Stato nemmeno per i costi per la predisposizione degli strumenti e della procedura per emissione e distribuzione della carta da mettere a disposizione dei Comuni erogatori prevedendo solo che in un secondo tempo i costi di emissione siano a carico delle famiglie».

Visto, ha continuato Poletti, «che in prima battuta questi oneri non possono essere a carico del bilancio Stato dovrebbero essere supportati da operatori economici che eventualmente fossero interessati alla produzione e alla distribuzione della carta». Ma, ha rilevato il ministro, «visto che la carta non è uno strumento di pagamento potrebbe non essere appetibile né per le famiglie né per gli operatori economici».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: