lunedì 2 dicembre 2019
Tra le vittime, anche alpinisti esperti. Il Cai rilancia la prevenzione, con la giornata “Sicuri con la neve” di domenica 19 gennaio 2020
Il luogo dell'incidente mortale in Abruzzo

Il luogo dell'incidente mortale in Abruzzo

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La nuova stagione delle escursioni invernali in montagna non poteva cominciare peggio di così. Nel primo fine settimana con la neve, si sono contati sette morti, tra sabato e ieri. Giornate di superlavoro per gli uomini del Soccorso alpino, che sabato hanno recuperato i cadaveri di due scialpinisti, tra cui un maestro di sci, travolti da una valanga mentre erano impegnati in un fuoripista sul Monte Bianco, nonostante il bollettino Meteomont segnalasse un pericolo valanghe di grado 3 “marcato”, su una scala di 5. Sempre sabato, nel Lecchese, è morto un escursionista, precipitato con la bicicletta dall'Alpe Giumello, sopra l'abitato di Vendrogno. Un runner, invece, è ancora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Bergamo, per le ferite riportate a seguito di una scivolata sul ghiaccio sul Resegone.

Al già tragico bilancio, ieri si sono aggiunte altre quattro vittime. Si tratta di tre escursionisti in Abruzzo e di uno sciatore sulle Alpi Svizzere: quest'ultimo, un avvocato 48enne di Asti, Domenico Proscia, è deceduto sabato notte nell'ospedale di Berna per le lesioni riportate dopo la caduta in un crepaccio sotto il Piccolo Cervino. In mattinata invece sul Monte Camicia del massiccio del Gran Sasso a 2.200 metri di quota è stato trovato il corpo di un 30enne, Matteo Martellini, di Città Sant'Angelo, in provincia di Pescara, scomparso da venerdì, probabilmente scivolato nel corso di un'escursione in solitaria; nel primo pomeriggio di ieri due persone sono precipitate a causa del ghiaccio sulla Maiella a 2.500 metri di quota. Particolarmente drammatiche le circostanze di quest'ultimo incidente avvenuto a Rava del Ferro, dove una comitiva di sei persone - tutti di località diverse ed esperte di montagna - era intenta a fare un'escursione organizzata sui social. Secondo il racconto di chi ha dato l'allarme una delle persone è scivolata sul ghiaccio e un'altra, nel tentativo di soccorrerla, è precipitata, finendo contro le rocce sottostanti: le vittime sono Gianpiero Brasile, 58 anni, di Lanciano, in provincia di Chieti, e Antonio Muscedere (55) originario di Sora e residente a Posta Fibreno, nel Frusinate.

L'intervento del Soccorso alpino sul Monte Camicia

Rischi da valutare con attenzione e competenza

«Insieme ai cambiamenti climatici che, di anno in anno, creano sorprese e incertezze sulle variazioni stagionali, da tempo si pretende di “destagionalizzare la montagna”, proponendo attività praticabili lungo tutto il corso dell’anno: l’escursionismo, con scarponi d’estate e con le ciaspole d’inverno, ne è un esempio. La montagna invernale rivela dei rischi peculiari che vanno valutati con attenzione e competenza, sia per gli scialpinisti e per chi ama sciare in neve fresca, sia per chi fa escursioni con le ciaspole», commenta Elio Guastalli, responsabile del progetto “Sicuri con la neve”, giornata di informazione e sensibilizzazione, promossa dal Club alpino italiano, in programma domenica 19 gennaio 2020.

«Non è solo il rischio valanga che ci preoccupa - sottolinea Guastalli -. Di incidenti da valanga si parla molto, forse perché le valanghe fanno fragore. Noi vogliamo alzare l’attenzione anche per gli incidenti su cascate di ghiaccio, per i problemi legati all’ipotermia, per le scivolate su terreno ghiacciato perché, numericamente parlando, queste ultime casistiche sono più preoccupanti delle valanghe».


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