lunedì 2 dicembre 2013
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"Sette lavoratori hanno perso la vita nel rogo che ha avvolto l'azienda in cui operavano, probabilmente in condizioni molto precarie o addirittura disumane. Una parola si impone sulle altre: Basta! Per la nostra città è l'ora di mettere da parte posizioni ideologiche preconcette e tatticismi strumentali" Basta!". Così reagisce il vescovo di Prato Franco Agostinelli dopo la strage nella fabbrica gestita da cittadini cinesi."È l'ora di una reazione unanime e di un soprassalto di umanità - aggiunge il vescovo, "sgomento di fronte ad una tragedia che ricorda i tempi della rivoluzione industriale" -. Basta a situazioni di lavoro non degne dell'uomo e delle conquiste sociali degli ultimi decenni; basta all'illegalità che troppo spesso combina insieme gli interessi immorali di molti pratesi e le attività disinvolte di tanti imprenditori cinesi; basta allo sfruttamento della manodopera immigrata cinese anche quando assume i connotati dell' autosfruttamento. La Chiesa di Prato lo ha affermato con chiarezza da molto tempo. Di fronte a queste fenomeni appare fondamentale l'attività repressiva. Ma da sola non basta. Occorre intensificare la prevenzione". "Ognuno - aggiunge - deve tornare responsabilmente a fare la sua parte per il bene comune, e impegnarsi per abbattere i muri dell'incomunicabilità tra cinesi e italiani. Gli imprenditori orientali che sono tra noi avvertano l'imperativo morale del dialogo e si lascino aiutare a bonificare le imprese e il lavoro. Imprenditori e sindacati italiani - conclude il vescovo - siano la prima linea di questa frontiera".
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