mercoledì 24 settembre 2014
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«È il più grande assalto frontale portato finora alla criminalità in Europa». Così il direttore di Europol, Rob Wainwright, sintetizza l’operazione Archimedes, portata a termine dalle forze di polizia (con la collaborazione di Eurojust e Frontex) in tutto il continente contro gruppi criminali accusati di traffico di droga e di beni, favoreggiamento dell’immigrazione illegale e altri reati. Il bilancio finale parla chiaro: trecento operazioni in 260 città di 34 Paesi (i 28 della Ue più altri 6: Australia, Colombia, Norvegia, Serbia, Usa e Svizzera), 1.027 arresti e 599 chili di cocaina, 200 di eroina e 1,3 tonnellate di cannabis sequestrate. Fra le persone arrestate, 170 presunti "facilitatori" dell'immigrazione clandestina, 90 trafficanti di esseri umani e 57 narcotrafficanti. «Si tratta di un’operazione che, per la capacità dimostrata di lavorare in modo congiunto, rappresenta una pietra miliare e, soprattutto, un monito per gruppi criminali che si sentono intoccabili», ha detto Wainwright a L’Aja, nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il capo della Polizia italiana Alessandro Pansa, secondo il quale «l’analisi successiva dei dati che sono stati raccolti rappresenterà un enorme patrimonio, a cui potremo attingere anche per altre linee di indagine». Fra gli esiti delle indagini italiane, figura la scoperta di canali di ingresso illegale dei migranti, costretti dalle bande criminali di trafficanti a varcare i confini stipati in soffocanti nascondigli ricavati dentro sedili di automezzi, fra la merce trasportata o sotto i Tir. Ecco alcune foto scattate dai poliziotti, rivelatrici delle condizioni di “viaggio” imposte dai trafficanti ai migranti:

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