Si chiude con la condanna il processo celebrato a Milano alla prima foreign fighter italiana, Fatima, la giovane che diceva ai genitori "Venite qui in Siria, qui tagliamo teste, presto lo faremo anche a Roma". Fatima, condannata a 9 anni, si trova da tempo in Siria, con il marito albanese, Aldo Kobuzi, condannato oggi a 10 anni e con la suocera e la cognata, Donica Coku e Seriola Kobuzi, entrambe giudicate colpevoli dai giudici milanesi che per loro hanno emesso una sentenza a 8 anni.
I tre albanesi, per di più, sono stati condannati all'espulsione dall'Italia a pena espiata. A giudizio c'erano anche il padre di Giulia Maria, Sergio Sergio (unico imputato non latitante) condannato a 4 anni e Bushra Haik, coetanea di Fatima, accusata di essere la
reclutatrice di Fatima e di sua sorella Marianna Sergio, condannata a 9 anni, ma tutt'ora latitante. Secondo quanto ricostruito in aula dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, Fatima sarebbe stata indottrinata dalla giovane Bushra, "vera e propria 'maestra di jihad'".
Sarebbe stata Bushra ad averle insegnato che "uccidere i miscredenti occidentali non solo è lecito, ma è un dovere". Fatima, aveva
sostenuto ancora l'accusa, era stata così educata "all'esaltazione del terrorismo e degli atti terroristici, anche commessi nei Paesi
occidentali come l'attentato alla redazione parigina di Charlie Hebdo".
10 anni al marito, Aldo Kobuzi. E' la prima condanna del genere in Italia. Tutta la famiglia Sergio fu indottinatra in blocco, condannato anche il papà: per lui 4 anni
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