sabato 13 maggio 2017
Viminale: l'uomo, 36 anni, era domiciliato a Catania. Aveva tentato di raggiungere la Francia. Espulso da Torino con un volo diretto da caselle per Tunisi
Migranti nel Centro di identificazione e espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma (Ansa)

Migranti nel Centro di identificazione e espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma (Ansa)

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Risiedeva a Catania e non aveva un permesso regolare, Sayed Yacoubi, il tunisino di 36 anni espulso lo scorso 2 maggio per motivi di pericolosità sociale. Secondo le indagini svolte dalla Digos di Roma e Catania, l'uomo aveva avuto in Italia contatti con l'attentatore di Berlino, Anis Amri.

Il cittadino espulso, informa il Viminale, aveva fornito ad Amri, all’uscita dal Cie di Caltanissetta un suo numero di cellulare italiano,
poi utilizzata dall’attentatore nell’estate del 2015. I contatti proseguirono poi anche dopo il trasferimento di Amri a Latina e poi in Germania.

Dall’analisi del traffico telefonico, è risultato inoltre che il tunisino espulso aveva diversi altri contatti con persone di orientamento radicale. Lo scorso 30 aprile l’uomo si era allontanato da Catania per raggiungere in Francia un connazionale che gli avrebbe dovuto fornire del denaro.

Rintracciato lo scorso 2 maggio a Torino e trattenuto nel Centro permanente per i rimpatri, l'uomo è stato poi accompagnato a Tunisi, con un volo diretto partito dall'aeroporto di Caselle.

Con quest'ultimo rimpatrio, salgono a 42 le espulsioni effettuate da inizio anno. Dal 2015 sono in tutto 174 le persone sospette accompagnate nel Paese di provenienza.

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