sabato 29 ottobre 2016
C'è chi non ne vuole sapere di trasferirsi sulle coste. I sindaci: nonvi deportiamo. La Commissione Grandi Rischi: presto potrebbero ripetersi fenomeni della stessa intensità
Freddo e disagi per gli sfollati. Nelle Marche il suolo giù di 18 centimetri
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Si aggiunge il freddo ai disagi degli sfollati di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, le zone terremotate. Nella notte la temperatura è andata giù di diversi gradi arrivando a toccare i 2 gradi, acuendo le difficoltà delle gente che non vuole lasciare questi posti e trova quindi riparo nelle auto oppure sistemata in tenda. Già nel corso della giornata di ieri il forte vento di tramontana aveva messo in difficoltà gli sfollati, in particolare le persone anziane. Un vento che ha soffiato a lungo e intirizzito le persone. Gli spazi di ricovero sono limitati e dunque in tanti erano fuori, all'aperto. Da queste parti il clima diventa più rigido prima che altrove nella zona umbro-marchigiana, e in inverno capita anche che si arrivi a -15. Diventa quindi estremamente problematico, se non impensabile, restare qui con un riparo precario, per questo la gente del posto chiede soluzioni le più rapidi possibili.

«Non deportiamo nessuno»

L'obiettivo è «trovare una soluzione per tutti» gli sfollati del terremoto, «ma non deportiamo nessuno». Ci tiene a sottolinearlo all'Agi il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, riferendosi al malumore che serpeggia tra buona parte degli abitanti del piccolo centro incastonato tra le montagne dell'Appennino unmbro-marchigiano. Una buona parte dei vissani non ha infatti accettato la soluzione del trasferimento temporaneo negli alberghi e nei residence sulla costa adriatica, tra Civitanova e Sant'Elpidio a mare, e preferisce restare qui. Dormendo in auto, o in alcune delle tende allestite nel campo base di Visso, oppure presso conoscenti che abitano a qualche chilometro di distanza e che non hanno registrato danni dopo il terremoto. Quella del trasferimento in alberghi è una delle tre soluzioni prospettate dopo il vertice di giovedì mattina tra sindaco, capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e commissario per l'emergenza terremoto, Vasco Errani. Le altre due sono la sistemazione autonoma con contributo per il pagamento dell'affitto di casa oppure usufruire di uno dei due dormitori intanto predisposti in un'area di Visso ritenuta non a rischio e dotati dello stretto necessario.

A Ussita il suolo si è abbassato di 18 centimetri

I ricercatori Cnr e Ingv, con le immagini radar del satellite giapponese Alos 2, hanno rilevato le deformazioni del suolo provocate dagli eventi sismici del 26 ottobre che hanno colpito le province di Macerata e Perugia. Il campo di deformazione rilevato si estende per circa 20 chilometri in direzione Nord e presenta un abbassamento del suolo massimo di circa 18 centimetri.


Scossa di magnitudo 4.3 a Potenza

Un terremoto di magnitudo 4.3 è avvenuto nella provincia di Potenza alle 13.58, ad una profondità di 270 chilometri. Le zone più vicine all'epicentro del sima, localizzato dalla sala sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma, sono Maratea e Trecchina a tre chilometri, Rivello e Nemoli a otto chilometri, Lauria a 9 chilometri, tutte in provincia di Potenza, e a 10 chilometri dall'epicentro Tortora, in provincia di Cosenza, in Calabria, al confine con la Basilicata. Non risultano danni a persone o cose.

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