giovedì 17 dicembre 2020
La scossa è stata avvertita nel capoluogo lombardo anche ai piani bassi delle case. Non risultano danni particolari.
La scossa avvertita bene in città a Milano

La scossa avvertita bene in città a Milano - Fotogramma

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 è stata registrata in provincia di Milano alle 16.59. Lo conferma su Twitter l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La scossa è stata avvertita nel capoluogo lombardo anche ai piani bassi delle case.

L'epicentro è stato identificato un chilometro a nord di Trezzano sul Naviglio, ad una profondità di 8 chilometri.


Non risultano danni particolari. Lo rendono noto dopo i primi accertamenti i vigili del fuoco, impegnati a verificare le conseguenze della scossa. Al momento sono segnalati solo alcuni interventi per lo sblocco di porte uscite fuori asse.

La Pianura Padana, anche nell'area milanese, è zona storicamente sismica. Ovviamente in modo diverso da aree più critiche tipo quelle appenniniche. Ma ci sono luoghi comuni che persistono nei secoli nonostante tutto. Uno afferma, appunto, che la Pianura Padana è sicura dal punto di vista sismico. Nulla di più sbagliato, come si è visto anche di recente in Emilia e Bassa Lombardia.

«C'è un processo psicologico di rimozione di questi eventi che ne allontana il ricordo come se non dovessero accadere mai», ce lo spiega bene Paolo Golinelli, professore di Storia medievale all'Università di Padova, e autore del libro "Terremoti in Val Padana", edito da Mursia. Ma «quando un sisma si è verificato prima o poi tornerà a manifestarsi», dice ancora Golinelli, che proprio per questo si è messo a studiare, attingendo ai documenti storici, gli eventi tellurici che hanno colpito l'area padana.

La più antica testimonianza risale al 91 a.C. nel Modenese. Racconta Plinio il Vecchio: «Si verificò, sotto il consolato di Lucio Marcio e Sesto Giulio, un grande sommovimento della terra: due montagne, infatti, si scontrarono con grandissimo fragore...».

Anche la Lombardia nei secoli ha conosciuto l'ira della terra. II 27 marzo 1065, giorno di Pasqua, Brescia fu funestata da una scossa tremenda. E sempre Brescia venne colpita con durezza nel 1222, a Natale. «Quasi tutta la città fu devastata e il vescovado quasi tutto distrutto... Molti uomini e donne morirono», riportano gli Annales Brixienses. E il tragico evento venne anche usato a fini politici per accusare gli avversari. Niente di
nuovo sotto il sole.

A Milano invece una crepa che si era aperta nella chiesa dei Santi Nazario e Celso permise il ritrovamento dei corpi dei due santi qui sepolti. Ce lo ricorda una lapide. Golinelli riporta poi molti altri terremoti. La morale è una sola: meglio ricordare. E, quindi, costruire e agire sapendo che i terremoti sono eventi possibili. Anche qui.

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