giovedì 22 agosto 2013
​Il sisma alle 8.44 al largo di Numana. Magnitudo 4,4 gradi e profondità 7,9 km. Molte le persone uscite in strada per la paura, e tante le chiamate ai vigili del fuoco e alla Protezione civile. Frana dal Conero, ma la spiaggia era già vietata. 40 verifiche statiche già effettuate. La Protezione civile rimane in allarme.
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È stata di magnitudo 4.4 la scossa di terremoto avvertita stamani alle 8:44 al largo di Ancona Numana e sentita lungo tutta la costa marchigiana. Lo ha reso noto l'Ingv. La profondità del sisma è 7,9 km.Molte le persone uscite in strada per la paura, e tante le chiamate ai vigili del fuoco e alla Protezione civile. Fortunatamente non ci sono stati danni, a parte un cornicione staccatosi dalla prefettura di Ancona e qualche crepa in alcuni edifici del porto. Un blocco di calcare si è staccato dal Monte Conero, senza danni per le persone. Inizialmente si era parlato di un disperso, poi l'allarme è rientrato. Ma per i bagnanti è stato un bello spavento. L'area, al largo di Ancona, Numana e Sirolo, è la stessa del terremoto di magnitudo 4.9 che il 21 luglio, alle 3:32 del mattino, gettò nel panico i turisti in vacanza lungo le coste del Conero, seguita poi da una scossa di magnitudo 4 alle due ore dopo. Anche stavolta il movimento sismico è stato superficiale, a 7,9 km di profondità, ed è per questo che è stato avvertito così distintamente. Nelle ore successive sono state svolte 40 verifiche statiche condotte dai vigili del fuoco fra Ancona, Numana e Sirolo. Una decina di controlli sono in corso, e finora, fanno sapere dal Comando provinciale dei Vvf, non sono state emesse ordinanze di inagibilità. Si sta valutando tuttavia la situazione di un edificio privato a Sirolo, che presenta criticità rispetto agli altri già ispezionati.
Per la famosa spiaggia delle Due Sorelle, evacuata a scopo precauzionale per consentire il monitoraggio di tutto l'arco della falesia, vale ancora l'ordinanza provvisoria di divieto di attracco dei natanti e sosta lungo l'arenile. Sarà il sindaco Moreno Misiti a decidere insieme alla Capitaneria di porto eventuali provvedimenti successivi. Fra le ipotesi, ancora allo studio, la creazione di una fascia di delimitazione fra la falesia e il mare che garantisca la sicurezza dei bagnanti.
"La struttura della Protezione civile regionale - spiega il dirigente Roberto Oreficini - rimane attiva con i suoi 50 uomini, che operano divisi per turni". "Nessun Centro operativo comunale al momento è attivo, perché i sindaci non ne hanno ravvisato la necessità'". Non ci sono ulteriori danni segnalati a chiese e monumenti storici rispetto a pochi già prodotti dalla scossa 4.9 del 21 luglio scorso, e ospedali e attività produttive hanno funzionato a regime. La risposta dei marchigiani e dei turisti alla nuova crisi sismica, sottolinea Oreficini, è stata "di grande maturità e consapevolezza delle cautele che vanno adottate in questi casi".​
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