mercoledì 26 ottobre 2016
Due scosse violentissime hanno messo in allarme la popolazione. Epicentro in provincia di Macerata.
L'epicentro del terremoto

L'epicentro del terremoto

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La terra torna a tremare nel Centro Italia. Una scossa di terremoto di magnitudo 5.9 si è verificata alle 21.18 dopo che una prima di 5.4 era stata avvertita alle 19.11 tra Terni e Perugia, al confine tra Marche e Umbria. Tanta paura nelle province già colpite dal terremoto del 24 agosto. Il sisma si è prodotto a una profondità di 9 chilometri, quindi molto in superficie, il che ne ha amplificato la percezione. Le scosse, durate alcuni secondi, sono state avvertite in una vasta area, fino a Roma, e anche nei Comuni già colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso. La Protezione civile alle 22.30 ha dato notizia di un solo ferito e di numerosi crolli in diversi paesi. Verifiche dei vigili del fuoco anche in alcuni palazzi a Roma per crepe, in zona Nomentano.

La seconda scossa più forte della prima

"È stato un terremoto fortissimo, apocalittico, la gente urla per strada e ora siamo senza luce, vi prego lasciateci lavorare" spiega il sindaco di Ussita Marco Rinaldi dopo la seconda nuova forte scossa, avvertita alle 21.18.

L'epicentro della prima scossa a Castelsantangelo sul Nera
È stato localizzato a Castelsantangelo sul Nera sui Monti Sibillini l'epicentro della prima forte scossa. Lo riferisce l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, secondo il quale il terremoto è collegato a quello avvenuto il 24 agosto nel Reatino.


Chiese sventrate in Umbria, a Norcia
“La chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia non esiste più”. Sono state le prime parole, terribili del arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, parlando con un suo collaboratore. ”Sto tentando di contattare il parroco – aggiunge – ma le comunicazioni al momento sono interrotte”. Era un gioiello del territorio, uno dei monumenti più visitati della zona. Norcia si trova a un chilometro e mezzo dall’epicentro del terremoto, Castel Sant’Angelo sul Nera, il comune nel Maceratese già duramente colpito dalle scosse dello scorso 24 agosto.

Anche il rosone della facciata dell’Abbazia di Sant’Eutizio, a Piedivalle nel comune di Preci, è crollato. Così come, in parte anche quella della Madonna delle Grazie, sempre a Norcia. I tecnici della Diocesi sono già partiti per effettuare un sopralluogo. Crollato anche il campanile della chiesa di Santa Maria a Camerino e danni si registrano anche alle strutture della antica università.



"Siamo una decina e stiamo tutti bene, non sappiamo però se ci siano danni agli edifici. Dopo la scossa è scoppiato un forte temporale e non abbiamo potuto uscire di casa per colpa della pioggia fortissima – racconta Augusto Coccia, uno dei pochi abitanti rimasti a vivere nella frazione montana - Comunque, anche se stiamo bene fisicamente siamo davvero molto spaventati e provati psicologicamente, anche perché non sappiamo cosa fare né dove andare".

"Stiamo facendo in collaborazione con la polizia locale, carabinieri e vigili del fuoco un veloce giro di monitoraggio sul territorio – spiega il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno - Le notizie che abbiamo è che ci sono stati crolli ulteriori, purtroppo anche in alcune strutture dei beni culturali, facciate di chiese che non avevamo fatto in tempo a mettere in sicurezza. Per il momento la cosa più importante è che non rileviamo danni alle persone". "Ancora una volta - sottolinea il sindaco - danni al patrimonio ma non alle persone. La situazione è questa: c'è un livello di tensione importante, siamo molto scossi, l'evento è stato certamente importante".



I paesi coinvolti

Sono i paesi situati alle pendici dei monti Sibillini quelli interessati dalla scossa delle 19.11, la maggior parte con pochi centinaia di abitanti, in un territorio di montagna. Il centro con più abitanti è Visso.
CASTELSANTANGELO SUL NERA: è il paese più vicino all'epicentro della scossa di terremoto delle 19.11 è un comune di 318 abitanti della provincia di Macerata, nelle Marche. Nel suo territorio, nella zona del parco di monti Sibillini, si trovano le sorgenti del fiume Nera. Castelsantangelo sul Nera si trova in linea d'aria a 17 chilometri e mezzo a nord ovest di Arquata del Tronto, uno dei centri più colpiti dal sisma del 24 agosto e a 12 km da Norcia. Si trova a 780 metri di altezza.
VISSO: È il comune con più abitanti tra quelli interessati più direttamente dalla scossa odierna. Ha oltre 1.200 abitanti e si trova ad un'altitudine di 600 metri. Dal 1993, Visso è la sede del Parco nazionale dei Monti Sibillini, sempre nelle Marche.
USSITA: conta circa 400 abitanti ed ha una serie di frazioni come Fluminata, Sasso, Pieve, Vallazza e Tempori, che formano adesso un unico centro abitato che ha assunto il nome di Ussita. Si trova ad un'altitudine di 774 metri.
PRECI: comune di circa 750 abitanti che si trova in provincia di Perugia in Umbria. Si trova sempre nella zona dei Simbruini a
circa 600 metri di altezza.


L'esperto: imprevedibile, ma normale di Paolo Viana
«Non possiamo prevedere dove e quando, ma il rilascio di un'energia come questa è nell'ordine delle cose». Gian Michele Calvi, docente allo IUSS di Pavia e uno dei massimi esperti di sicurezza antisismica, commenta la nuova scossa tellurica che ha colpito il centro Italia (5.4). Negli ultimi giorni, il rateo che descrive il susseguirsi dello sciame sismico era tornato a crescere e oggi il "padre" del progetto Case de L'Aquila spiega che «come è già accaduto sull'Appennino, ma anche in Friuli, dove dopo il sisma di maggio vi fu un replay a settembre, sappiamo che terremoti di queste dimensioni possono portare a nuove scosse importanti a distanza di tempo. L'intensità rilevata fa pensare a una scossa di una trentina di volte inferiore alla prima ma non è un modo per rassicurare nessuno, perché in questo campo non si possono fare previsioni precise. Per questo trovo aberrante la scelta del governo di finanziare la ricostruzione delle seconde case ad Amatrice, aberrante e demagogica: servirebbe un monitoraggio delle situazioni di rischio su ampia scala, quanto meno nelle regioni interessate dallo sciame sismico, per evitare altre tragedie, piuttosto che far passare il messaggio che lo Stato comunque ricostruirà tutto, anche le case delle vacanze».


In altre parole, il decreto per la ricostruzione su cui il governo sta chiedendo “flessibilità” all’Unione europea sacrificherebbe di fatto proprio la prevenzione (la messa in sicurezza di Casa Italia) e disincentiverebbe ogni tentativo di introdurre l’assicurazione sul rischio sismico.

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