mercoledì 2 novembre 2016
Oltre 22mila gli sfollati e 200mila le case lesionate. Il capo dello Stato a Camerino e Norcia. Renzi: venerdì un decreto per le zone colpite
Mattarella tra gli sfollati: «Prometto impegno e lavoro fino alla fine»
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"Tornerà come prima". E ancora: "Prometto impegno e lavoro fino alla fine". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è sui luoghi del sisma. Incontra gli sfollati, li consola, li abbraccia. Nel palazzetto dello sport di Camerino, e poi a Norcia, dopo la paura è il giorno della commozione. Del dolore urlato. Della gratitudine anche: "Grazie presidente!" grida un uomo tra le brandine. Lui sorride, ascolta, promette vicinanza e aiuto. I bambini gli regalano cartoni colorati, una piccola gli chiede una dedica sul suo quaderno. Una donna gli chiede scuole sicure: "Ci faccia avere i moduli presidente, non possiamo giocare sulla pelle dei bambini. Si ricordi!". "Sicuramente mi ricordo" risponde lui. Poi ancora ripete, instancabile: "Tornerà come prima, sarà lunga, ci vorrà tempo, ma ricostruiremo tutto".

Renzi: i soldi ci sono, nuovo decreto

"Venerdì il Consiglio dei Ministri approverà un altro Decreto Legge che snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia. I soldi ci sono, la volontà anche" ha annunciato il premier Matteo Renzi nella sua enews. In un'intervista su Radio 24 il premier ha poi chiarito che i due decreti, quello già approvato in seguito al terremoto del 24 agosto e quello nuovo potrebbero poi ricongiungersi nel corso dell'iter parlamentare. Ed ha anche assicurato che non i controlli sulla ricostruzione saranno capillari e non verranno introdotte tasse di scopo.

L'attività sismica non rallenta

Non rallenta l'attività sismica nelle zone colpite dal terremoto. Dalla mezzanotte di ieri, nell'area tra Rieti, Perugia, Macerata e Ascoli Piceno sono state registrate infatti 76 scosse, l'ultima alle 7,02, di magnitudo superiore a 2. La più forte di magnitudo 3,2 alle 5,30 con epicentro nella provincia di Macerata. Un centinaio nel complesso gli eventi a partire dalla serata. Per uno studio Cnr-Irea, il suolo è stato deformato in un'area di 130 chilometri quadrati, il cui massimo spostamento è di 70 centimetri nei pressi di Castelluccio.


La Protezione civile: 22mila sfollati e 200mila case lesionate

Sono oltre 22mila le persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione Civile in seguito alle scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell'Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre. In particolare, riferisce il Dipartimento di Protezione civile, sono quasi 15.400 le persone assistite nell'ambito del proprio comune: di queste, quasi 14mila in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, oltre 1.400 invece in strutture alberghiere o agriturismi sul territorio. Sono, poi, circa 6.700 le persone accolte presso le strutture alberghiere: seimila di queste sono alloggiate lungo la costa adriatica mentre poco meno di settecento sono quelle alloggiate nelle strutture ricettive individuate in Umbria. Infine, circa duecento persone fra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda. La maggior parte degli sfollati si trova nelle Marche: 17.500, 3300 in Umbria, 800 nel Lazio e 500 in Abruzzo.

"Sono duecentomila gli edifici lesionati dal sisma". Lo ha confermato il Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. "Le procedure che sono state messe in campo fino ad oggi devono essere riviste per la portata di questo evento. Stiamo organizzando una missione per dividere le case agibili da quelle lesionate per poi concentrarci su quelle con problemi. Per organizzare questo sistema ci vorranno ancora 24-48 ore", ha aggiunto.

I container? "Arriveranno", precisa Curcio. Ma solo per chi non può spostarsi: vale a dire chi ha una reale necessità o una particolare esigenza legata ad un'attività lavorativa. Dunque non per coloro che sono già negli alberghi, nelle residenze assistite, o che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione.

Cimiteri chiusi

Ma il terremoto non uccide e ferisce solo fisicamente; uccide e ferisce dentro, incide duramente nella tenuta psicofisica della gente. E lo fa ancor più in giorni come questi, perché"ci ha tolto non solo le case e il lavoro e forse il futuro, ma ci ha tolto anche la possibilità di ricordare i nostri morti, rendere omaggio ai nostri cari defunti". Per il giorno dei defunti a Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, ma anche ad Amatrice questo non potrà avvenire: i cimiteri sono inagibili. Sul fronte laziale del terremoto, il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, ha ordinato l'evacuazione di tutto il territorio comunale. Ottanta circa le persone che ancora resistono dopo la violenta scossa del 30 settembre, che ha spazzato via quello che restava di un Comune già martoriato dal terremoto del 24 agosto. Allevatori, agricoltori, altri abitanti che non vogliono andare via, nonostante il quadro in paese e in alcune frazioni sia critico: l'acqua nelle condutture non è più potabile, le linee elettriche e telefoniche sono compromesse e, nonostante la riapertura della Salaria, permane l'isolamento di gran parte del territorio.

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