mercoledì 11 febbraio 2015
Scontro sui 10 milioni "girati" a Expo. Gli enti locali: si acceleri sul ddl ecoreati. (A. M. Mira)
Non si tradisca la nostra fiducia di Maurizio Patriciello
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«Governo ridai alla "terra dei fuochi" i 10 milioni di euro che hai tolto. Parlamento approva in fretta il ddl sugli ecoreati». È il doppio appello che giunge da istituzioni, Chiesa, associazioni che ieri si sono incontrati per fare il punto sull’applicazione del decreto sulla "terra dei fuochi" a un anno dalla sua approvazione. Convegno promosso dalla Diocesi di Caserta, dall’Istituto superiore di scienze religiose S.Pietro e da Legambiente, occasione per riflettere ma anche per denunciare. Così come fa in apertura il vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D’Alise. «Ho sentito delle notizie che non mi sono piaciute: spostare attenzione e risorse dalla "terra dei fuochi" ad altri settori. Ma noi terremo il fiato sul collo perché tornino indietro». Il riferimento del vescovo è ai 10 milioni di euro previsti nella Legge di stabilità per l’impiego dei militari in attività di controllo del territorio campano contro chi scarica e incendia rifiuti. Uno dei primi a denunciare lo spostamento dei fondi è stato, nei giorni scorsi, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5s). Ebbene, come denunciato ieri dal vescovo, quei soldi ora non ci sono più perchè col decreto "milleproroghe" 9,7 milioni sono stati "dirottati" per finanziare l’operazione "strade sicure", in particolare per la sicurezza dell’Expo 2015. Sempre militari ma per altro. Mentre coi restanti 0,3 milioni potranno operare in Campania solo per 3 mesi. E dopo? Il governo assicura che troverà nuovi fondi, lo stesso premier Renzi avrebbe "scoperto" l’errore solo successivamente e ora si starebbe attivando per sanarlo. Nel frattempo, ieri sera, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato che nel decreto legge approvato dal governo il numero di militari impegnati nella Terra dei fuochi è stato raddoppiato: da 100 a 200. Ma intanto, come spiegano i responsabili del Corpo forestale dello Stato (Cfs), sono "spariti" altri 4 milioni, quelli che il decreto destinava al monitoraggio dei terreni che dovevano eseguire i forestali. Non ci sono e basta, nulla nella Legge di stabilità per questo anno. Così il monitoraggio potrebbe essere interrotto anche se al Cfs regionale assicurano che «noi andremo avanti lo stesso». Ma fino a quando? «Un vero autogol del governo, un grave errore che dovrà essere sanato rapidamente, così come andranno recuperati i ritardi nell’attuazione del decreto», sottolinea il vicepresidente di Legambiente, Stefano Ciafani. E questo mentre la Campania fa fatica, come avverte il presidente regionale dell’associazione, Michele Buonomo, «a difendere i suoi prodotti».Soldi e norme assolutamente necessari. Perché si è in ritardo rispetto a quanto previsto dal decreto. Gli unici dati presentati dai ministeri delle Politiche agricole, Ambiente e Salute sulla contaminazione dei 57 Comuni perimetrati, poi saliti a 88, risalgono ad una conferenza stampa dell’11 marzo 2014. Mentre i risultati delle indagini dirette sui terreni di 51 siti prioritari e maggiormente a rischio, in 7 Comuni, non sono stati ancora resi noti anche se le analisi sul campo sono finite da tempo e la pubblicazione doveva essere fatta entro il 9 giugno 2014.Non va meglio per quanto riguarda le bonifiche. Su oltre 2mila siti contaminati del Sito di interesse nazionale solo lo 0,2% è in corso di bonifica, appena il 21,5% è stato "caratterizzato" mentre per il resto non c’è nulla. E anche dove stavano per partire finalmente i lavori di messa in sicurezza, tutto si è fermato per rischi di "inquinamento" mafioso, come ha spiegato il commissario per le bonifiche Mario De Biase. È infatti emerso che nel consiglio di amministrazione della società che aveva vinto l’appalto per la discarica Resit di Giugliano, il più grosso affare delle ecomafie, c’era una persona coinvolta nell’inchiesta "mafia Capitale". «Ovviamente ho bloccato tutto – spiega De Biase – e ho fatto appello al presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone che sta facendo delle indagini. Penso che avremo presto una risposta».Parzialmente positivi i dati del contrasto forniti dal viceprefetto Donato Cafagna, delegato del ministero dell’Interno per l’emergenza roghi. Gli interventi dei Vigili del fuoco su roghi di rifiuti sono scesi tra il 2012 e il 2014 dal 3.984 a 2.531, «un numero comunque ancora altissimo», denuncia Cafagna. Un calo che stato più forte nella provincia di Caserta dove si è passati dai 1.296 a 646 (-50%) e meno in quella di Napoli dove il calo è stato solo del 30%, passando da 2.688 a 1.885. Ben 45 sono state le persone arrestate, 31 delle quali in base al nuovo delitto di incendio illecito di rifiuti entrato in vigore proprio col decreto. Ma é ancora poco, come sottolinea Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, a conferma dell’urgenza dell’approvazione del ddl sugli "ecoreati" che è finalmente giunto in aula al Senato con grande ritardo rispetto all’approvazione da parte della Camera più di un anno fa.
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