lunedì 17 giugno 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro direttore,
le esprimo, innanzitutto, la mia gratitudine al lavoro attento, umile, trasparente, con lo sguardo rivolto agli ultimi e alle periferie del mondo, che “Avvenire” compie ogni giorno. Sono insegnante di scuola elementare da 41 anni, prossima alla pensione, mamma e nonna di due splendidi nipotini, nonché madre adottiva di una schiera di alunni (figli) che in questi anni il Buon Dio ha voluto affidarmi. Ho sempre insegnato l’amore alla vita e il rispetto delle regole di convivenza civile (tutti valori cristiani). Sono abbonata ad “Avvenire” che leggo con interesse e fiducia perché è un giornale che fa verità sui fatti accaduti. Sono onorata che tra i suoi editorialisti ci sia il mio padre spirituale, padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Na). Grazie perché “Avvenire” – con i suoi giornalisti Pino Ciociola, Antonio Maria Mira e Valeria Chianese – sta lottando con noi da un anno contro le "Terre campane avvelenate". Vedo che i convegni, le fiaccolate, i programmi televisivi nazionali, non sono bastati perciò chiedo che si continui con più slancio. Abbiamo scritto al Papa, al Presidente della Repubblica e ora chiediamo al “nostro” giornale di rilanciare il grido di dolore che si leva da ogni cuore, soprattutto dai bambini che si vedono rubare il futuro e hanno paura. Le invio copie delle lettere dei miei bambini. Per favore aiutateci a non morire.
Emilia Scafuto, scuola elementare "B.Ciari", Caivano (Na)
Sono io, cara maestra e amica, e siamo noi tutti di “Avvenire” a essere grati a lei per ciò che realizza assieme ai “suoi” alunni, educandoli con tenacia e generosità alla vita buona proprio là dove la vita cattiva – letteralmente la malavita di camorristi e affaristi senza testa e senza cuore – sembra avere tutti i giorni e in troppe notti di fuoco e veleni ingiustamente ragione. Le lettere che fanno corona alla sua sono limpide e forti, come le voci dei bambini che le hanno scritte. Parlano chiaro. Commuovono e impegnano. Vi siamo accanto, e continueremo a esserci. Questa lenta, assurda e intollerabile “strage degli innocenti” deve finire.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI