giovedì 22 giugno 2017
La donna, un'oncologa molto stimata di 53 anni, è morta dissanguata. Aveva denunciato due volte l'uomo che la perseguitava e che è stato poi trovato suicida. Il vescovo: c'è un'emulazione del male
Sant'Omero, la Polizia al lavoro sul luogo dell'omicidio

Sant'Omero, la Polizia al lavoro sul luogo dell'omicidio

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Una dottoressa di 53 anni, Ester Pasqualoni, è stata accoltellata a morte ieri verso le 16 da uno sconosciuto nel parcheggio dell'ospedale Val Vibrata di Sant'Omero (Te).

La donna, un'oncologa che aveva da poco finito il suo turno, è stata trovata riversa a terra tra due auto da un altro dipendente dell'ospedale; subito soccorsa da un medico, non ha potuto essere salvata. L'assassino, stando ad alcune testimonianze, sarebbe fuggito a bordo di un'auto di colore bianco, che è poi stata ritrovata con tracce di sangue a bordo; in mattinata la polizia ha rinvenuto il corpo del proprietario del veicolo, Enrico De Luca, 65 anni, suicidatosi nel suo appartamento a Martinsicuro.

La donna, che viveva da sola con due figli di 11 e 16 anni dopo la morte del compagno ed era la responsabile del day hospital oncologico dell'ospedale, nel gennaio 2014 aveva presentato un esposto al commissariato di Atri contro un cinquantenne che la stava perseguitando. L'uomo, in seguito a degli approfondimenti, era stato prontamente ammonito da parte del Questore, che aveva ritirato il porto d'armi. Nell'aprile dello stesso anno la donna aveva chiamato i carabinieri perché l'uomo la stava riprendendo mentre camminava nel suo paese, Roseto degli Abruzzi. A quel punto i carabinieri lo avevano fermato e gli avevano sequestrato la videocamera e mandato un fascicolo in Procura.

Dopo la convalida del sequestro, chiesta dal pm di turno, il fascicolo era passato a un altro sostituto procuratore che, sulla scorta di ulteriori accertamenti e anche della visione dei filmati della telecamera sequestrata, aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo.
Richiesta di archiviazione che era stata comunicata anche alla parte offesa che avrebbe fatto, tramite il suo legale, richiesta
di accesso agli atti ma nessuna richiesta di opposizione all'archiviazione. Dopo l'archiviazione del fascicolo da parte del gip, secondo quanto si è potuto apprendere, nessuna altra denuncia sarebbe arrivata sui tavoli delle Forze dell'ordine. Il provvedimento di ammonimento era ancora in corso, non essendo mai stato revocato.

L'amica Caterina Longo testimonia che l'uomo, un ex investigatore privato, la infastidiva "da diversi anni", la "osservava e seguiva, sempre e dappertutto. Si era intrufolato nella sua vita non sappiamo neanche come, con artifici e raggiri. Non era un suo ex, non avevano niente a che fare, era solo ossessionato da lei".

Anche monsignor Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri, ha commentato l'episodio: "Un omicidio efferato che evidenzia come ci sia un'emulazione del male. C`è un senso di sconforto e restiamo allibiti davanti a questi episodi che descrivono un clima di violenza nel quale si tende ad agire d'istinto, piuttosto che usare la ragione. Fatti come questi non possono essere generalizzati né sottaciuti. Stiamo perdendo il controllo del senso dell`umanità e assistiamo alla svalutazione del senso della vita. C`è da ripensare tutta l'educazione e le proposte di svago e divertimento, non solo per i giovani ma per tutta l'umanità".

I funerali della dottoressa si terranno sabato e il sindaco di Roseto ha proclamato il lutto cittadino.

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