sabato 19 dicembre 2020
Le famiglie dei pescatori preparano l’accoglienza. Il racconto della prigionia: mai violenze
Il presepe di Rosetta Ingargiola, mamma di uno dei pescatori

Il presepe di Rosetta Ingargiola, mamma di uno dei pescatori - .

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Sarà un Natale felice quello di Rosetta Ingargiola, 74 anni, la mamma del capitano del 'Medinea' Pietro Marrone. Sino a giovedì mattina c’era il serio rischio che le festività le avrebbe trascorse senza suo figlio, «il marinaio della casa». Pietro è il più piccolo di tre fratelli: c’è Cinzia, poi c’era Gaspare che 24 anni fa è morto in mare durante il naufragio del 'Nuovo Ngiolo' e poi c’è lui, Pietro, che ha deciso di fare lo stesso mestiere del fratello e del padre.

Sul viso di mamma Rosetta da giovedì mattina è ricomparso il sorriso. A casa Marrone- Ingargiola si sente già l’aria di festa: nella cucina-soggiorno è stato allestito il prese- pe con le luci: «L’ho preparato stanotte – racconta la signora Rosetta – solo quando ho avuto la certezza che mio figlio era in navigazione verso Mazara del Vallo ho deciso di allestire la Natività ». Quattro statue – l’angelo, Maria, Giuseppe e il bambin Gesù – sistemate su una penisola di marmo che divide la cucina dal soggiorno e le luci bianche a intermittenza già accese: «Il presepe illumina ora la mia casa – dice Rosetta – e ci fa respirare aria di famiglia».

Nella casa fredda sino a qualche giorno fa, da ieri si respira l’aria di Natale: piccoli addobbi e le tovaglie che richiamano la festa. Mentre mamma Rosetta pensa già al pranzo del 25, Pietro Marrone è in navigazione verso Mazara del Vallo. Il 'Medinea' e 'l’Antartide' hanno lasciato il porto di Bengasi all’una di ieri notte e navigano a poco meno di 10 nodi, cioè 10 miglia all’ora. «Se manterranno quest’andatura arriveranno nella mattinata di domenica», spiega l’armatore Marco Marrone. È lui che ieri mattina ha sentito per primo, via radio, il suo equipaggio. «In questi 108 giorni abbiamo cambiato quattro carceri – gli ha raccontato il capitano Marco Marrone –, la prima volta che ho parlato con te ci hanno condotto in un primo carcere. Poi siamo stati trasferiti in un altro in condizioni sempre più difficili. L’ultimo dove siamo stati, invece, era al buio, ci portavano il cibo con le scodelle. È stato davvero molto complicato: ci accendevano e spegnevano le luci, a loro piacimento.

Ci hanno umiliato ma mai violentato». È ancora il capitano Marrone a raccontare cosa è successo giovedì, mentre il Premier Giuseppe Conte e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio volavano verso Bengasi: «Sono venuti a prenderci e una guardia ci ha detto: 'Preparatevi che dobbiamo andare via'. La stessa cosa era già successo circa un mese fa, quindi nessuno di noi ci credeva. Così ci siamo preparati: chi si è fatto la barba, ci siamo fatti prestare qualche bottiglia di shampoo, ci siamo lavati, ci hanno portato qualche tuta. Poi siamo saliti a bordo di un pullman ci hanno portato sino a 'li varcuzzi' (pescherecci). Così abbiamo capito che eravamo stati liberati».

A Mazara del Vallo da giovedì si respira aria di festa. Nell’aula consiliare del Comune i familiari continuano a riunirsi condividendo emozioni e gioie. Tutti insieme, cattolici e musulmani, pronti, a tarda serata, anche a improvvisare una danza tunisina augurale. Intanto, in vista della giornata di domani, il Prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi ha riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza per affrontare gli aspetti sanitari e di sicurezza per l’accoglienza dei 18 pescatori a Mazara del Vallo. I marittimi dovranno essere sottoposti a tampone e si valuterà se questi verranno effettuati a bordo da personale sanitario, non appena i due motopescherecci arriveranno sotto costa, oppure quando ormeggeranno in banchina e prima di sbarcare.

Anche sulla banchina del porto nuovo dove i due pescherecci arriveranno, verrà organizzata l’accoglienza coi parenti, nel rispetto del Dpcm in vigore: «Si dovranno evitare gli assembramenti», ha puntualizzato il Prefetto. E il Comune ha pensato, invece, ai giochi d’artificio per domenica: «Era una promessa fatta e verrà mantenuta», ha assicurato il sindaco Salvatore Quinci.

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