giovedì 28 maggio 2020
Il progetto coinvolge 18 classi dell'Istituto comprensivo Parco degli Acquedotti di Roma e ha come obiettivo mantenere vive le relazioni nella comunità scolastica. Domani la presentazione virtuale
Con "Te lo racconto con l'arte", alunni vicini anche durante la pandemia
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Restare uniti, anche se distanti. Mantenere vive quelle relazioni che la didattica virtuale nel periodo di lockdown sembrano aver assottigliato, continuare a sentirsi classe e non studenti isolati dietro uno schermo del pc. La didattica a distanza non è servita infatti in queste settimane solo a fare scuola, ma soprattutto a fare comunità. Con queste premesse domani verrà presentato il progetto “Te lo racconto con l’arte” – la plenaria virtuale si terrà alle 17.30 all’indirizzo https://meet.google.com/smo-xkju-oti - che coinvolge 18 classi di bambini della scuola primaria Don Filippo Rinaldi dell’I.c. “Parco degli Acquedotti” di Roma. Un progetto che permette non solo agli studenti, ma anche alle loro famiglie, di esprimere le emozioni provate in questi mesi di pandemia attraverso l’arte, in ogni sua forma. Così per creare uno spazio fruibile, in cui vengono raccolti i lavori artistici (video, scenette, ricette, disegni, fumetti, giochi, passatempi, musica), verrà realizzato un blog o un Drive, in cui è possibile la condivisione di emozioni tra scuola e famiglia. Una sorta di mostra virtuale che diventerà quasi una “memoria collettiva” di questo nuovo modo di fare scuola a cui il coronavirus ha costretto.

«Gli obiettivi – spiegano due dei curatori del progetto, Carla Palmese e Kristian Avilloni – è provare a mantenere i rapporti tra studenti e loro famiglie e tra docenti e scuola; sperimentare modi alternativi di rappresentare la situazione dell’emergenza sanitaria del Coronavirus; occuparsi dei vissuti evocati da questo momento storico e cercare di renderli una risorsa utilizzabile in un prodotto collettivo, utilizzando gli strumenti virtuali».

Un viaggio, quello di Te lo racconto con l’Arte, che «desideriamo proseguire, magari dal vivo» anche il prossimo anno scolastico, aggiunge un altro dei membri del gruppo di lavoro Stefania Ricciu. Il perché di una mostra finale, inoltre, viene spiegato da Marina Gioielli, altro componente del coordinamento del progetto: «L’arte é uno strumento capace di fare riflettere sulle proprie emozioni e se associata alla fantasia e alla libertà creatività dei bambini, riesce a regalarci un mondo intero».

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