sabato 10 gennaio 2009
Il governo ha dato parere negativo sull'emendamento della Lega al dl anticrisi che prevedeva una tassa di 50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno agli extracomunitari.
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Il governo ha dato parere negativo sull'emendamento della Lega al dl anticrisi che prevedeva una tassa di 50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno agli extracomunitari.La proposta, avanzata ieri dal Carroccio come emendamento al decreto anti-crisi, aveva causato non poco imbarazzo nella maggioranza, con il presidente della Camera Fini che aveva immediatamente stigmatizzato l'idea: «Mi auguro che la maggioranza rifletta – aveva detto ieri – prima di varare norme che nulla hanno a che vedere con la doverosa lotta all’immigrazione clandestina» perché «oggettivamente discriminatorie nei confronti dei lavoratori stranieri regolarmente presenti».Anche Avvenire aveva criticato fortemente la proposta, spiegando come l'imposta per gli immigrati risultasse come una sorta di maggiorazione per cittadini "speciali" e destinati a restare tali. Berlusconi: «Da subito contrario».«Appena ho conosciuto il testo dell'emendamento, ho immediatamente dichiarato di essere contrario alla proposta». L'ha detto il premier Silvio Berlusconi, a Cagliari per l'apertura ufficiale della campagna elettorale del centrodestra in vista delle consultazioni regionali del 15 e 16 febbraio prossimi, chiarendo la posizione del Governo riguardo l'ipotesi avanzata dalla Lega di tassare con 50 euro l'ingresso in Italia per gli immigrati. Il fatto. Il caso comincia con l’emendamento del leghista Claudio D’Amico al decreto legge anticrisi. «A decorrere dall’anno 2009 – si legge nel testo – è istituita una tassa di concessione governativa, nella misura di 50 euro, per il rilascio di permessi di soggiorno ai cittadini stranieri e sui rinnovi». Le risorse verranno distribuite dal ministero dell’Interno ai Comuni di residenza degli stranieri richiedenti per «politiche sociali di sostegno alle famiglie e per la vigilanza e il controllo del territorio». Una nuova tassa sul permesso, insomma, analoga a quella di 200 euro introdotta a ottobre 2008, sempre su richiesta della Lega, nel disegno di legge sulla sicurezza approvato in commissione e in attesa di esame in aula. Mantovano prova a fare chiarezza: «Il governo non si è mai espresso, né in senso negativo, né positivo su quello che resta un emendamento di una forza della maggioranza». Detto ciò, conferma che l’altro emendamento leghista, quello al ddl sicurezza da 200 euro, è stato approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia: «Ma il governo ne ha proposto uno suo, che prevede un ticket per l’immigrato che chiede il permesso o il rinnovo, il cui importo andrà fissato di concerto tra il ministero dell’Economia e dell’Interno». Il ricavato andrà «50% per i rimpatri e 50% per accelerare il rilascio dei permessi». Da martedì sarà in aula al Senato e «prevedibilmente sostituirà quello della lega dei 200 euro». Conclude Mantovano: «Non è uno scandalo che l’immigrato paghi qualcosa, visto che già ora spende 72 euro per il permesso», quota che sarà compresa nel ticket del governo.
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