mercoledì 11 giugno 2014
Il prefetto di Taranto fa trasportare 250 profughi a Roma e Milano. La denuncia dell'Acnur.
E la Caritas di Palermo "arruola" volontari
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Non si arrestano gli sbarchi, con oltre 50mila persone arrivate in Italia in questi primi mesi dell’anno. Ma il nostro Paese sembra procedere a tentoni sul fronte dell’accoglienza dei profughi. E quanto accaduto ieri fra Taranto, Roma e Milano ne è la surreale conferma. Poche ore dopo aver messo piede a terra, circa 250 profughi sbarcati lunedì nella città pugliese sono stati caricati su autobus e trasportati a Roma o Milano. «È stato loro detto che sarebbero stati sistemati in centri di accoglienza, invece sono arrivati all’alba di oggi (ieri per chi legge, ndr) nei piazzali delle stazione di Anagnina e di Rogoredo – denuncia la portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Carlotta Sami –. Sono stati lasciati soli, abbandonati a sé stessi». Circa 170 i profughi arrivati a Roma, che sono poi stati sistemati in un centro d’accoglienza dello Sprarr, il sistema di protezione per richiedenti asilo. A Milano invece il gruppo era composto da siriani - che si sono subito dileguati - e da una quarantina di giovani uomini provenienti da Ghana, Nigeria, Sudan, Gambia, Mali. Visibilmente stremati dal lungo viaggio, moltissimi erano scalzi e indossavano gli stessi abiti da giorni. Dalle sette di mattina e fino al tardo pomeriggio, i 43 profughi hanno potuto contare solo sulla solidarietà dei passanti e di chi abita nel quartiere: chi ha portato acqua, chi delle mele, chi dei biscotti, chi magliette pulite. Solo intorno alle 17 sono stati trasferiti alla Questura di Milano per formalizzare domanda d’asilo.Ma a organizzare il viaggio da Taranto non sono stati - come si potrebbe immaginare - gli stessi migranti o un gruppo di trafficanti particolarmente smaliziati. Il viaggio, denuncia l’assessore alle politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, «è stato organizzato dalla Prefettura di Taranto. È un fatto incredibile e gravissimo». Anche la portavoce dell’Acnur non concede attenuanti: «È inaccettabile che i profughi siano stati abbandonati così. Riconosciamo che la situazione è difficile, ma sono mesi che chiediamo un piano di accoglienza strutturato, che evidentemente non c’è».Taranto però non ci sta a passare per città negligente. «Abbiamo affrontato la questione dei profughi siriani con la massima serietà - spiega il vice sindaco Lucio Lonoce -. I profughi ci hanno detto di voler raggiungere Milano e Roma, così abbiamo pensato di mettere a disposizione degli autobus che li accompagnassero. Premunendoci che lì ci fossero ad attenderli dei volontari delle associazioni umanitarie». Qualcosa, però, nella catena informativa deve essersi inceppato.I profughi siriani (ma anche eritrei e di altre nazionalità) non vogliono fermarsi in Italia ma puntano ad arrivare in Svezia, Danimarca o Germania. Milano rappresenta una tappa obbligata lungo questa rotta e da otto mesi la città affronta una grave emergenza. Da ottobre a oggi nel capoluogo lombardo sono stati accolti circa 8.300 profughi siriani, di cui almeno duemila bambini.Ieri è stato probabilmente il giorno più difficile: a fronte di una capienza di 500 posti letto, sono stati accolti nei centri milanesi 800-850 profughi siriani. E purtroppo non c’è spazio per tutti: almeno 160 siriani hanno trascorso la notte in Stazione Centrale. Una situazione insostenibile. Gli assessori Majorino (servizi sociali) e Granelli (sicurezza)  puntano il dito contro il ministro dell’Interno Angelino Alfano che «si è mostrato totalmente assente, incapace di assumersi responsabilità e di prendere decisioni».

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