Tensioni e tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine

Torna a surriscaldarsi il fronte Tap, dopo gli scontri avvenuti questa mattina intorno al cantiere. Poco dopo le 5.30 un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione in loco del terminale del gasdotto, per lo più con i volti coperti, avrebbe dapprima sbarrato l'accesso ai cancelli 4 e 5 del cantiere con delle barriere composte da grate e pietre, poi acceso dei falò. All'arrivo delle forze di polizia, i contestatori avrebbero accerchiato i mezzi, tra cui un pullman del battaglione San Marco dei carabinieri e veicoli dell'istituto di vigilanza privato Alma Roma, impedendo con la forza alle persone che erano a bordo di entrare nel cantiere. Nell'azione di contenimento messa in atto dalle forze di polizia presenti, quattro persone - due guardie giurate, una donna tra i militanti no Tap e una funzionaria di pubblica sicurezza- sono rimaste contuse. Il ferimento dell'attivista, trasportata all'ospedale Vito Fazzi in codice verde da un'ambulanza, ha innescato la reazione dei manifestanti che hanno cominciato a lanciare numerose pietre all'indirizzo dell'area cantiere. I mezzi di Tap con a bordo gli operai che avrebbero dovuto raggiungere l'area dei lavori sono tornati indietro. Sul posto ancora in queste ore si registrano tensioni.

Dura la reazione dell'azienda, che "nell’esprimere la più sentita solidarietà ai feriti impegnati a tutelare l’incolumità dei lavoratori", ha denunciato anche "l'assenza delle condizioni di sicurezza e serenità necessarie per svolgere lavori regolarmente autorizzati". Il consorzio che lavora all'opera ha definito i contestatori "una frangia sempre più violenta e lontana da ogni manifestazione di pacifico dissenso". Il movimento No Tap ha invece segnalato che ci sarebbe un secondo manifestante rimasto contuso mentre prestava soccorso alla donna che sarebbe rimasta incastrata sotto una grata durante l'azione di contenimento della polizia.