lunedì 2 dicembre 2019
Oggi è al 22%. L'emendamento non riguarda tutti gli assorbenti ma soltanto quelli biodegradabili e compostabili o lavabili. Cioè una piccola parte di quelli usualmente in commercio
Archivio Ansa

Archivio Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Fatta la legge, trovato l'inganno. Anche se in questo caso non si tratta di una legge, bensì di un emendamento al Decreto legge Fisco approvato dalla Commissione Finanze della Camera. L'emendamento è quello che le donne aspettano da anni, e cioè la riduzione dell'Iva sugli assorbenti dal 22% (aliquota ordinaria) al 5% (aliquota minima, applicata ai beni e si servizi di prima necessità).

Ma - ed ecco "l'inganno" - l'emendamento non riguarda tutti gli assorbenti ma soltanto quelli biodegradabili e compostabili o lavabili e le coppette riutilizzabili. Cioè una piccola parte - la più costosa, tra l'altro - di quelli usualmente in commercio e normalmente utilizzati da milioni di donne e ragazze in Italia.

Nel tweet del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, peraltro, si parla di assorbenti "compostabili e biodegradabili" e non di lavabili e riutilizzabili, ma si può comprendere la sintesi da social.

Il sottosegretario Alessio Villarosa è poi intervenuto spiegando che "c'è un impegno del governo per intervenire totalmente" sulla questione, in modo da allargare lo spettro delle tipologie di prodotti igienici femminili per i quali sarà abbassata l'Iva. Vedremo come.

La mobilitazione contro la "tampon tax" ha una storia lunga e articolata: per restare agli ultimi atti, lo scorso 12 novembre fu respinto e poi riammesso due giorni dopo un emendamento al Dl Fisco presentato da un gruppo bipartisan di 32 donne parlamentari (quelle ritratte nella foto del tweet di Gualtieri, al centro Laura Boldrini) che chiedeva di abbassare l'Iva per tutti i tipi di assorbenti dal 22% all'aliquota ridotta del 10%, perché "il ciclo non è un lusso".

Alla fine la meglio l'ha avuta l'emendamento firmato dalla deputata M5s Vita Matrinciglio, che abbassa l'Iva al 5% ma non per tutti i tipi di dispositivi igienici, ma solo per quelli "ecologici". La preferenza, dunque, sembra essere andata alle valutazioni genericamente "ambientali" e di sostenibilità che sottendono l'emendamento Matrinciglio, piuttosto che quello di giustizia invocata dal panel di parlamentari donne guidato da Laura Boldrini. Gli assorbenti usa e getta, in altre parole, sarebbero stati esclusi dal ribassamento dell'Iva perché contengono ancora diverse parti in plastica.

Ma anche sulla sostenibilità e sul rispetto ambientale bisogna intendersi. Iniziamo con le definizioni: biodegradabile è tutto ciò che si decompone al 90% in meno di 6 mesi mentre compostabile è tutto ciò che si decompone totalmente in meno di 3 mesi

Per essere davvero compostabili, i prodotti devono dichiarare anche la normativa europea ai sensi della quale hanno questa caratteristica; nel caso degli imballaggi parliamo della normativa UNI EN 13432, nel caso dei prodotti in sé, parliamo della normativa UNI EN 14995.

Riguardo gli assorbenti, la norma prevede che quelli biodegradabili e compostabili possano essere conferiti come rifiuto compostabile solo se raccolti separatamente (per esempio dentro un sacchetto biodegradabile) e previa loro sanificazione. Cosa che nessuno fa. Le indagini svolte dal Consorzio italiano compostatori (Cic) negli anni passati hanno fatto registrare un basso gradimento da parte degli impianti associati al Consorzio di questo tipo di rifiuti, che quindi generalmente non li ritirano. Tra gli assorbenti "ecologici" oggi sul mercato - tipicamente quelli in cotone o fibre vegetali, anche bio, usati soprattutto da chi soffre di allergie o è disposto a spendere di più per l'utilizzo di un prodotto più "verde" - se ne trovano molti dichiaratamente biodegradabili, ma pochi compostabili. Alcuni prodotti in vendita online arrivano dall'estero, con etichetta "biodegradabili" o "compostabili" di non facile controllo.

Il rischio reale, dunque, è che gli assorbenti "ivati" al 5% finiscano come i loro cugini tradizionali nella pattumiera dell'indifferenziato, quindi senza nessun reale vantaggio sull'ambiente se non nel maggior utilizzo di fibre naturali.

Se l'emendamento abbassa-Iva sarà approvato, è lecito immaginare che il prezzo degli assorbenti "ecologici" diminuirà, e quindi ne aumenterà l'utilizzo a scapito di quelli con la plastica che resteranno "ivati" al 22%. Ma l'impatto sull'ambiente sarà tutto da verificare, viste le complicazioni legate al loro smaltimento. Dunque, molti hanno visto nell'emendamente Matrinciglio semplicemente una manovra greenwashing (che vuol dire giusto per ripulirsi la coscienza)!

Un altro elemento: in altri Paesi europei dove l'Iva è stata già abbassata (Germania al 7% dal 2020, Francia 5,5%) non si è fatta distinzione tra tipologia. Senza assorbenti non si può stare, ecco perché.




© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: