mercoledì 19 febbraio 2014
Il provvedimento è stato approvato dal Senato con 147 voti favorevoli, 95 voti contrari e nessun astenuto.
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Via libera definitiva del Senato al decreto legge Svuota-carceri. Il provvedimento è stato approvato con 147 voti favorevoli, 95 voti contrari e nessun astenuto. Il provvedimento, che con l'ok di palazzo Madama diventa legge, ha ottenuto l'approvazione a due giorni dalla decadenza.Il decreto carceri è stato approvato con i voti della maggioranza Pd, Ncd, Sc, Pi, Autonomie e di Gal. Hanno votato contro Forza Italia, Lega Nord, che ha inscenato una protesta in Aula con uno striscione, Sel e M5S.  Protesta della Lega nell'Aula del Senato prima di approvare il dl carceri, senza modifiche rispetto al testo Camera. "Evasione di Stato. Otto milioni di delinquenti fuori dal carcere grazie al Governo", è la scritta mostrata nell'emiciclo con striscioni che immediatamente i commessi hanno fatto ritirare.  Ecco una sintesi delle principali novità:- Braccialetti elettronici. Gli strumenti elettronici di controllo saranno la regola, non più l'eccezione. Oggi, nel disporre i domiciliari, il giudice li prescrive solo se necessari; da domani dovrà prescriverli in ogni caso, a meno che (valutato il caso concreto) non ne escluda la necessità. Si rovescia cioè l'onere motivazionale, con l'obiettivo di assicurare un controllo più costante e capillare senza ulteriore aggravio per le forze di polizia.- Piccolo spaccio. L'attenuante di lieve entità nel delitto di detenzione e cessione illecita di stupefacenti diventa reato autonomo. Per il piccolo spaccio, in altri termini, niente piùbilanciamento delle circostanze, con il rischio (come è oggi) che  l'equivalenza con le aggravanti come la recidiva porti a pene sproporzionate. Viene anche meno il divieto di disporre per più di due volte l'affidamento terapeutico al servizio sociale dei condannati tossico/alcool dipendenti. Ai minorenni tossicodipendenti accusati per piccolo spaccio sono applicabili le misure cautelari con invio in comunità.- Affidamento in prova. Si spinge fino a quattro anni il limite di pena (anche residua) che consente l'affidamento in prova ai servizi sociali, ma su presupposti più gravosi (periodo di osservazione) rispetto all'ipotesi ordinaria che resta tarata sui tre anni. Sirafforzano inoltre i poteri d'urgenza del magistrato di sorveglianza. 
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