giovedì 23 settembre 2010
Approvato un emendamento Pdl al Senato. «Ok dal governo». Dopo il parere negativo della Ragioneria di Stato, si sblocca la situazione grazie al pressing degli editori. Verranno fissati i costi massimi per recepire ciò che era stato deciso a luglio.
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Si sblocca la vicenda delle tariffe postali agevolate. Un emendamento al decreto legge trasporti, approvato ieri sera al Senato, apre infatti la strada al recepimento dell’intesa siglata tra Fieg e Poste italiane lo scorso luglio, che stabiliva una mediazione dopo il rialzo improvviso dei costi di spedizione deciso il 31 marzo scorso. Le tariffe postali agevolate resteranno sospese fino al 2012 ma con un decreto ministeriale, da adottare entro due settimane dalla conversione in legge del decreto, saranno fissate le tariffe massime, recependo così l’accordo raggiunto il 21 luglio.«Abbiamo ottenuto il via libera da parte del ministero dell’Economia» ha spiegato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, firmatario dell’emendamento che ha suggellato così un negoziato in corso da giorni.Settimana scorsa, infatti, un documento della Ragioneria di Stato aveva imposto un improvviso stop alla trattativa, sollevando il problema della copertura economica dell’accordo. «Ora, con questo provvedimento, il diritto soggettivo di Poste a percepire fondi dallo Stato viene meno» spiega il presidente dell’Uspi, l’Unione stampa periodica, Francesco Vetere. A guidare il pressing sul governo, affinché con una decisione politica si superasse il parere negativo degli uffici di Via XX Settembre, è stata in particolare la Fieg, la federazione degli editori, che ha ottenuto tra l’altro il riconoscimento (importante per centinaia di testate) del principio di retroattività dell’accordo al primo settembre scorso.«Questo passaggio, così come l’aver chiarito che tutto avverrà senza oneri per lo Stato, è stato fondamentale – osserva il presidente Carlo Malinconico – ed è importante che alla volontà politica dell’esecutivo si sia aggiunto il sostegno di uno schieramento trasversale a favore del recepimento del provvedimento». Ora il percorso dovrebbe essere in discesa, anche se i tempi sono strettissimi. La conversione in legge dovrà avvenire entro il 4 ottobre e, da allora, scattano i 15 giorni necessari per varare il decreto ministeriale. «Confidiamo che anche in fase applicativa questi principi rimangano fermi e comunque vigileremo» promette Malinconico.L’obiettivo è uscire al più presto da una fase di incertezza normativa che sta penalizzando molte testate. «Grande soddisfazione» è stata espressa per l’emendamento del Senato da don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc, la federazione che riunisce i settimanali cattolici, da sempre voci di tante comunità sparse sul territorio italiano. Gli effetti del rincaro postale per la spedizione di prodotti editoriali saranno in futuro più bassi di quanto avvenuto all’inizio: se dal primo aprile al 31 agosto il rialzo in termini di tariffe è stato del 121%, dal settembre 2010 al settembre 2011 il rincaro sarà "solo" del 38%, per salire poi al 63% successivamente. «È una soluzione che si presenta come il minore dei mali – aggiunge Vetere – e adesso speriamo che i mesi peggiori siano alle spalle».Per Franco Siddi, segretario della Fnsi, «al punto in cui si era arrivati, serviva una correzione di rotta. L’accordo è un punto a favore anche delle parti sociali e di chi fa informazione. Adesso occorre fare in fretta e accelerare. Non c’è più tempo per manovre dilatorie come quelle a cui abbiamo assistito in questi mesi».
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