lunedì 10 febbraio 2020
A San Daniele sfregiata la porta di casa di un'ex deportata ebrea; a Casale Monferrato deturpato con falce e martello il luogo che ricorda le vittime italiane di Istria e Dalmazia: l’Anpi si dissocia
La svastica disegnata a San Daniele del Friuli e poi coperta con un cuore in carta rossa

La svastica disegnata a San Daniele del Friuli e poi coperta con un cuore in carta rossa

COMMENTA E CONDIVIDI

Una svastica disegnata con il pennarello nero accanto alla porta d’ingresso della casa di via Piave 64, a San Daniele del Friuli, dove viveva una deportata nei lager. È accaduto venerdì notte e la Digos sta ora raccogliendo elementi e testimonianze per cercare di risalire ai responsabili del gesto. Intanto la svastica è stata significativamente coperta da un rosso cuore di carta.

Ma sabato, davanti alla casa della famiglia di Arianna Szörényi che il 16 giugno 1944 fu prelevata dalle Ss assieme a tutti i suoi cari dopo che un delatore aveva denunciato alle autorità le origini ebraiche della famiglia, sono pure scese in piazza le associazioni cittadine, insieme al parroco di San Daniele monsignor Sergio De Cecco e al sindaco Pietro Valent. Protestavano contro «recenti episodi intolleranza», compresa la lettera anonima e manoscritta recapitata a quattro consiglieri di minoranza: «Dopo 75 anni... L’ebreo è sempre ebreo..», vi era scritto.

La signora Szorenyi sopravvisse al campo di sterminio di Auschwitz e oggi vive a Milano. Con lei si è scusato direttamente il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, che ha espresso «il proprio vivo rammarico per un gesto che ferisce nel profondo una comunità già duramente messa alla prova dai tragici eventi del Novecento e che non avverte alcun bisogno di ulteriori momenti di divisione». Numerose e unanimi anche le riprovazioni delle forze politiche di ogni colore e dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.

Non è stato però l’unico segnale allarmante di intolleranza. Anche a Casale Monferrato nella notte di venerdì sono comparse alcune scritte volgari sul marciapiede di viale Giolitti, di fronte a una targa che ricorda le vittime delle Foibe. Gli slogan, tracciati a vernice rossa e siglati da falce e martello, erano diretti contro i neofascisti e in particolare verso Forza Nuova, che proprio ieri hanno deposto in loco una corona d’alloro in occasione del Giorno del Ricordo. «Ferisce la mancanza di rispetto verso le vittime dell’orrore della storia – ha commentato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio –. C’è chi dimostra di non capire che le vittime sono vittime e che la dignità di una vita innocente non ha colore politico».

Anche l’Anpi ha «fermamente condannato» l’accaduto: «Rimarchiamo l’appello a tutti i cittadini democratici a evitare ogni confronto con le formazioni fasciste. Questo gesto regala argomenti alla demagogia di estrema destra. Gli autori del gesto – ha aggiunto l’Associazione nazionale partigiani d’Italia – sono soli: si sono posti contro i valori che difenderemo in Piazza Martiri: la cittadinanza democratica e antifascista li ripudia». In effetti sabato nessuna tensione si è registrata tra militanti di Forza Nuova, durante il sit-in per le vittime del confine orientale; a poche centinaia di metri si è svolta altrettanto pacificamente la manifestazione dell’Anpi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: