mercoledì 30 giugno 2021
Il primo dei quindici concerti nei luoghi dell’accoglienza della Capitale: un progetto di Ambrogio Sparagna per la ‘Fondazione musica per Roma’, con la Caritas romana e l'Orchestra popolare italiana
Al 'Don Guanella" via alla musica nei luoghi della solidarietà

Ballavano. E avevano cominciato già durante il soundcheck, non c’era verso di tenerli seduti. Gli ospiti dell’Opera don Guanella a Roma, dove ieri è partito L’eco der core, cioè il primo di quindici incontri “tra musiche ed esperienze di vita nei luoghi della solidarietà e dell’accoglienza della Capitale”. Un progetto di Ambrogio Sparagna per la ‘Fondazione musica per Roma’ in collaborazione con la Caritas di Roma e con l’’Orchestra popolare italiana dell’Auditorium Parco della musica’.

E “l’eco der core è questo - spiega Sparagna - questo grande sentimento che è la vita del popolo romano e qui la musica altro non è che una carezza. Siamo qui come piccolo segno di leggerezza perché la vita possa essere più dolce e si possa pensare a un futuro migliore, così da trovare forza e desiderio per ricominciare”.

Non hanno quasi mai smesso di ballare questi ragazzi, molti anche un bel po’ in là con gli anni, qualcuno sulla carrozzina e non fa nulla, se c’è chi ti spinge, ci si muove lo stesso. Allora “forse oggi è stato un ballo diverso, forse più profondo, più vero”, racconta dopo Francesca Trenta, coreografa della ‘Compagnia danza popolare’ dell’Auditorium di Roma. Raffaello Simeoni, dell’Orchestra popolare italiana, continua: “Per noi è fondamentale suonare dappertutto e per tutti. E suonare per le persone che hanno un po’ più problemi di noi è fondamentale per la nostra creatività e la nostra vita”.

Dunque “prosegue il nostro percorso di apertura alla cittàdice Daniele Pitteri, amministratore delegato della ‘Fondazione Musica per Roma’ – e, soprattutto, di vicinanza a tutti quei pubblici che per motivi diversi non possono o non riescono a fruire dell’offerta musicale cittadina. In particolare con questa iniziativa, grazie alla preziosissima collaborazione con la Caritas, vogliamo rivolgerci a chi vive condizioni difficili di malattia, di indigenza o di invisibilità sociale, per portare loro un piccolo, ma significativo sollievo”.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI