lunedì 7 giugno 2010
Domenica nel carcere di Salerno A.L., 34enne detenuto per rapina con fine pena 2012, si è suicidato nella sua cella. È il 29esimo suicidio in un istituto di pena dall'inizio dell'anno. A darne notizia in una nota il segretario dell'Uil Penitenziari Eugenio Sarno.
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«Carceri: ventinovesimo suicidio dall'inizio dell'anno - è avvenuto a Salerno -, rivolta a Genova e proteste a Novara». A redigere il "bollettino di guerra" è il segretario generale della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno.«Ieri pomeriggio (domenica, ndr) A. L., 34enne detenuto per rapina con fine pena 2012, si è ucciso nella sua cella nel carcere di Salerno. Ieri sera i detenuti del secondo piano della prima sezione di Genova Marassi hanno dato vita ad una violentissima protesta con incendio di suppellettili e lenzuola, degenerata con il barricamento di sette detenuti in una cella. Solo il deciso intervento dei poliziotti penitenziari ha riportato l'ordine. Bilancio: due agenti feriti. A Novara sino a tarda notte si sono succedute le proteste dei detenuti attraverso la battitura del pentolame e delle stoviglie sui cancelli e sulle grate».Il dirigente sindacale ricorda che «sabato a Padova, Vicenza e San Vittore analoghe manifestazioni di protesta sono state messe in atto dalla popolazione detenuta». E ancora: «Venerdì a San Remo un detenuto è stato salvato in extremis dalla polizia penitenziaria. Ancora venerdì a Milano Opera un detenuto ha aggredito e ferito con pugni un agente: è il 96mo agente penitenziario aggredito e ferito dall'inizio del 2010. Giovedì l'evasione di un detenuto dall'ospedale Gemelli di Roma. Basta e avanza per dire che siamo oltre il baratro». Dice Sarno: «Abbiamo speso tutte le parole possibili per lanciare l'allarme su cosa succederà negli istituti penitenziari. Adesso più che parlare bisognerà concentrarsi su come affrontare questa estate di proteste e rivolte nelle prigioni, nella consapevolezza di essere stati lasciati  nel più completo abbandono a dover gestire, senza mezzi, uomini e risorse queste tensioni. Gli episodi violenti della settimana appena trascorsa non sono che l'avamposto dell'eruzione che ci attende».C'è molta preoccupazione tra gli addetti ai lavori per la situazione nei penitenziari. «Purtroppo il Parlamento pare essere distratto da altre cose - afferma il segretario generale delal Uil Pa Penitenziari - e irresponsabilmente non ha voluto approfondire la tematica relativa alle carceri. 67500 detenuti, 29 suicidi in cella, 44 tentati suicidi sventati, 96 agenti penitenziari, 2 medici e 4 infermieri aggrediti e feriti, 4 evasioni e 5 tentate evasioni: questi sono i numeri dello sfascio, dell'emergenza e del dramma penitenziario. Il personale è stanco, depresso, demotivato e sfiduciato". "Non c'è il piano carceri - conclude Sarno - Almeno ne abbiamo perso completamente le tracce. Non ci sono le norme deflattive. Ora non ci sono più nemmeno le 2000 assunzioni. Diciamo che le parole sono state tante. I fatti sono zero».
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