mercoledì 3 maggio 2023
Oggi a Milano l’evento promosso da ResQPeople per sensibilizzare sull’attività di salvataggio e accoglienza. Scalettari: «Vita umana sacra». Le intese con Cei e Acri per progetti in mare e su terra
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Una serata per riprendere il mare da Milano. Stasera alle ore 21 al Teatro dal Verme ResQ People Saving People organizza “Di mare in peggio. La Libia, i decreti e altri incubi,” evento dedicato alle storie di chi parte e di chi sta nel Mediterraneo a salvare vite umane, realizzata in collaborazione con l’Associazione Veronica Sacchi.

«Pensiamo sia importante continuare a parlare di soccorso in mare e di accoglienza, soprattutto in un momento storico in cui, con il decreto “Cutro” del governo, l’attività delle organizzazioni umanitarie viene costantemente criminalizzata e ostacolata», spiega Luciano Scalettari, presidente dell’organizzazione promossa dalla società civile italiana per il salvataggio di profughi in mare. Tra i tanti ospiti sul palco, Lella Costa, Giovanni Storti, Annagaia Marchioro, Andrea Colamedici, Cristina Cattaneo, Cecilia Strada, Massimo Cirri e il presidente onorario di ResQ Gherardo Colombo. La musica della Casa del Vento accompagnerà l’evento. Per partecipare è necessario prenotare al link www.eventbrite.it/e/biglietti-di-mare-in-peggio-la-libia-i-decreti-e-altriincubi.

«Salvare una vita è sempre una buona idea, noi ribadiamo che è necessario e doveroso soccorrere chi è in pericolo in mare. e distinguere tra flussi migratori, sui quali è lecito dividersi, dal soccorso dei disperati. Anche sulle partenze da Libia, Tunisia e Turchia e le cause dell’immigrazione si può discutere, ma sulla vita umana no perché è sacra, come stabiliscono il diritto internazionale e prima ancor la legge del mare. Sarà inoltre un’opportunità importante per incontrare i tanti cittadini e cittadine che in questi anni hanno sostenuto il nostro progetto, ma anche chi ha dei dubbi. Noi non crediamo alle barricate, ma al dialogo», conclude Scalettari. Dopo l’evento milanese, ResQ conta le ore per il ritorno in mare della nave, rimasta ferma mesi nel porto di Napoli per la riparazione di un guasto.

In attesa del via libera definitivo dei tecnici del Rina e dell’autorizzazione a prender il mare dalla Guardia Costiera, ResQ ha concluso un importante accordo con “Medici del mondo” per imbarcare il loro personale sanitario sulla nave che può portare 160 profughi. Una conferma della natura inclusiva dell’associazione.

«La Cei con 100mila euro stanziati lo scorso dicembre ha dato un forte contribuito alla riparazione della nave - prosegue Luciano Scalettari, per tanti anni inviato speciale di Famiglia Cristiana - inoltre Acri, (l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio, ndr) ci ha inclusi nel progetto migrazioni e alla conclusione della prossima missione erogherà il suo contributo».

Ogni missione dura circa 40 giorni e costa 180mila euro. ResQ sta stringendo accordi per le missioni condivise con alcune realtà (anche promosse dalla Chiesa cattolica) per finanziare i futuri salvataggi in mare in un anno che si preannuncia drammatico per il Mediterraneo. E non solo in quello centrale, come dimostrano i dati del 2022.

«In questo momento le partenze avvengono soprattutto dalla Tunisia, dalla Libia orientale e dalla Turchia. Sono queste le rotte più pericolose in cui dovremo essere presenti», afferma Scalettari.

Anche a terra l’associazione prosegue l’attività di sensibilizzazione. «Abbiamo realizzato incontri in decine di scuole - prosegue il presidente di ResQ - per spiegare cosa facciamo e cosa sta succedendo in mare. Abbiamo creato 15 “equipaggi di terra” per aiutare i migranti. E ad esempio ci siamo accordati con le associazioni di Trieste per aiutare chi arriva dalla rotta balcanica. Un lavoro culturale e politico che paga: che oltre la metà degli italiani ritiene giusto salvare vite in mare».

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