martedì 2 agosto 2016
Nel 36° anniversario della bomba alla stazione il capo dello Stato ribadisce che «permangono ancora domande senza risposta».
Strage di Bologna, Mattarella: «Fare piena verità»
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Ricorre oggi il 36° anniversario della strage di Bologna, uno dei momenti più tragici della storia della Repubblica italiana. Il 2 agosto 1980 alle 10.25 l'esplosione di una bomba alla stazione ferroviaria di Bologna uccise 85 persone e ne ferì altre 200. Come ogni anno, si è tenuta una commemorazione sul luogo della strage, con un minuto di silenzio in memoria delle vittime e la lettura del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'Associazione dei familiari delle vittime. "La strage di Bologna era iscritta in una strategia che mirava a destabilizzare le istituzioni e la sua matrice è stata accertata dalle conclusioni giudiziarie" scrive il capo dello Stato. "Permangono ancora domande senza risposta e la memoria è anche sostegno a non dimettere gli sforzi per andare avanti e raggiungere quella piena verità, che è premessa di giustizia". "La più piccola vittima della strage del 2 agosto, Angela Fresu, una bimba a cui gli assassini e i loro mandanti hanno negato la vita, oggi avrebbe 39 anni. Con il suo vorrei ricordare i nomi di tutti coloro che quel giorno versarono sangue innocente" ha aggiunto Mattarella. Il quale ha anche ricordato "l'Associazione dei familiari delle vittime ha dispiegato in questi anni un impegno assiduo e coinvolgente che, di recente, ha portato all'introduzione del reato di depistaggio, ulteriore strumento a disposizione della magistratura". "L'immagine della stazione ferroviaria con l'orologio fermo al minuto della tremenda esplosione - ha detto il presidente della Repubblica - è divenuta simbolo della disumanità del terrorismo, dell'attacco sferrato al cuore della democrazia italiana e della risposta, ferma e solidale, che la società e lo Stato seppero dare agli eversori assassini".
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