giovedì 1 agosto 2013
​Nel mirino della procura il titolare della ditta proprietaria del pullman precipitato dal viadotto e due appartenenti alla Società Autostrade. Sigilli al tratto dell'incidente.
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​Sono tre le persone indagate dalla Procura di Avellino per l'incidente avvenuto il 29 luglio sull'A16 costato la vita a 38 persone. Si tratterebbe del titolare della ditta proprietaria del pullman precipitato dal viadotto, Gennaro Lametta, fratello del conducente Ciro, morto nello schianto e due appartenenti alla Società Autostrade. Oltre che sullo stato del mezzo le indagini si concentrano anche sulle condizioni della barriera new jersey di cemento che ha ceduto dopo l'impatto con il bus. Omicidio colposo plurimo e disastro colposo le ipotesi di reato. Una perizia disposta dalla magistratura cercherà di ricostruire la "vita" del pullman, in circolazione dal 1995 e che aveva percorso oltre 800mila km. Intanto la Procura di Avellino ha disposto il sequestro di un ampio tratto dell'autostrada A16 Napoli-Bari dove domenica si è verificato l'incidente. La Procura ha sequestrato inoltre l'area sottostante dove è precipitato il pullman per consentire l'esecuzione di rilievi e il recupero di reperti. È libera l'altra corsia per consentire il transito automobilistico.
Attesa in queste ore inoltre la relazione della Polizia stradale sui pezzi di parti meccaniche, che apparterrebbero al bus, trovati lungo l'autostrada prima del tragico volo. Risposte si cercano anche dall'autopsia sul corpo del conducente.
Il comune di Pozzuoli, in provincia di Napoli, da dove provenivano gran parte delle vittime, ha annunciato che si costituirà parte civile assieme alle famiglie dei passeggeri del bus.
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