venerdì 2 agosto 2013
Fondi per i Comuni per le aree a rischio frana. Arriva la nuova legge composta da un solo articolo. I solsi sono già disponibili. Il ministro dell'Ambiente: «Pronti ad aumentarli se ci saranno più richieste: adesso i sindaci non hanno più alibi. Gli interventi siano rapidi ed efficaci»
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Dieci milioni di euro per ab­battere alcune migliaia di ca­se abusive costruite nelle a­ree ad elevato rischio idrogeologico, frane, alvei di fiumi, zone esondabi-­li, coste. Li stanzia un disegno di leg­ge presentato dal ministro dell’Am­biente, Andrea Orlando che, spiega, «vuole togliere l’alibi ai comuni che non intervengono con gli abbatti­menti con la scusa della mancanza di fondi». Invece, insiste il ministro, «le gravi tragedie che abbiamo avuto in questi anni ci devono spingere a in­tervenire rapidamente». Un provve­dimento, dunque, che vuole interve­nire sugli edifici costruiti non solo violando la legge e provocando gra­vi danni ambientali e urbanistici, ma soprattutto con forte rischio per i cit­tadini. Come dimenticare, ad esempio, le immagini delle case costruite nel let­to delle fiumare del messinese e spaz­zate via dall’alluvione dell’ottobre 2009 che provocò 37 morti? O i quat­tro morti, tra i quali un bimbo di 15 mesi, dell’alluvione di Vibo Valentia del luglio 2006, aggravata dalla ce­mentificazione selvaggia del territo­rio? Tutte aree classificate R4, cioè «a rischio molto elevato», dove costrui­re è assolutamente vietato. E, infatti, ci sono processi in corso.Proprio per queste ora arriveranno i fondi per gli abbattimenti. Saranno anticipati ai comuni che, secondo le attuali leggi, hanno l’obbligo di agire in sostitu­zione dei proprietari inadempienti (toccherebbe a loro pagare l’abbatti­mento) per poi rivalersi economica­mente per le spese sostenute. «Ma i comuni – spiega Orlando – spesso non hanno i fondi e poi difficilmen­te riescono a recuperare i soldi dai privati». E così gli abbattimenti non si fanno. Tra il 2000 e il 2011 in 72 co­muni capoluogo di provincia, su 46.760 ordinanze di abbattimento (non solo in aree a rischio) ne sono state eseguite appena 4.956, poco più del 10%. E questo a fronte di ben 238mila immobili abusivi, tra nuove edificazioni e ampliamenti di rile­vante entità, realizzati tra il 2003 e il 2011.Per questo ora arriva la nuova legge (un solo articolo) e, soprattutto, i fon­di che, annuncia il ministro, «sono già disponibili e aggiuntivi a quelli già previsti da altre norme e potranno essere aumentati se ci saranno, co­me spero, molte richieste da parte dei comuni». Questi, comunque, si do­vranno poi rivalere sugli abusivi e i soldi incassati torneranno a ricosti­tuire il fondo del ministero. Tempi previsti? Il ministro è ottimi­sta. «Non ci sono problemi di coper­tura, la legge è semplicissima, un so­lo articolo, e quindi penso che il Par­lamento potrà approvarla in tempi molto rapidi. Se ci fossero ritardi non escludo di inserirla nel decreto legge di agosto per affrontare altre emer­genze ». Forti dubbi, invece, ha il mi­nistro nei confronti del ddl approva­to, coi voti del Pdl e del Pd, in com­missione Giustizia del Senato ,che in­troduce una graduazione negli ab­battimenti di edifici abusivi da parte delle Procure, partendo da quelli a ri­schio crollo, ancora in costruzione, di mafiosi, per finire con quelli co­siddetti 'di necessità'. «Non lo trovo uno strumento utile – taglia corto Or­lando – ed è di dubbia applicazione. Mette in discussione l’obbligatorietà dell’azione penale. E poi il concetto di abuso di necessità è di difficile in­terpretazione ed è ancora più diffici­le esplicitarlo in una norma».
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