lunedì 25 novembre 2013
​Momenti di tensione davanti a Montecitorio durante la protesta dei malati che chiedono la prosecuzione delle cure con il metodo Stamina. Respinto l'invito a un incontro con il governo. Binetti: i manifestanti non accettano mediazioni, livello della protesta inaccettabile.
L'ora delle cartelle cliniche
(Emanuela Vinai, 25/10/2013) | Una speranza per i malati, anche senza Stamina (Francesca Lozito, 17/10/2013) | Stamina, tutta la verità (Francesca Lozito, 20/7/2013)
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Momenti di grande tensione davanti a Montecitorio durante la protesta dei malati che chiedono un decreto urgente per la prosecuzione delle cure compassionevoli con il metodo Stamina. In mattinata i dimostranti hanno iniziato a "dissanguarsi" utilizzando delle flebo, sporcando le fotografie di Letta e Napolitano.I manifestanti hanno anche tentato di forzare il blocco disposto dalle forze dell'ordine davanti al portone principale della Camera e sono stati respinti dalla catena umana formata dai carabinieri. Nel parapiglia una ragazza è caduta e si è ferita. È stata immediatamente soccorsa dal personale medico presente in piazza Montecitorio.In tarda mattinata il ministro della Salute ha acconsentito a incontrare i manifestanti  così Sandro Biviano e Roberto Meloni, due tra i protagonisti della protesta, hanno interrotto la protesta, dopo essere stati avvicinati dalla deputata Paola Binetti, membro della commissione Affari Sociali della Camera. "Io come gli altri, siamo vite a tempo - ha detto Sandro Biviano - se devo dare il mio corpo lo do, tornerò a Lipari dentro una bara ma non ci andrò senza una risposta". Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha invitato a Palazzo Chigi, oltre ai manifestanti, il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco Luca Pani, il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa e il direttore generale dei dispositivi medici del Ministero della salute Marcella Marletta. Assente invece dalla lista degli invitati lo stesso Davide Vannoni, inventore delle metodica che usa infuzioni di cellule staminali. La sua presenza è stata fortemente richiesta dai manifestanti, ma la richiesta è stata giudicata irricevibile, tanto che l'incontro tra la delegazione di manifestanti e i rappresentanti delle istituzioni sarebbe stato annullato.BINETTI: I MANIFESTANTI NON ACCETTANO MEDIAZIONE"I pazienti che chiedono di essere curati con il metodo Stamina non sono disposti ad accettare alcun tipo di mediazione. Il quadro è davvero drammatico e il livello della protesta sta diventando inaccettabile". Lo riferisce in una nota la deputata Paola Binetti. "Sono scesa a parlare con loro su precisa sollecitazione della presidente Boldrini - sottolinea l'esponente centrista - ma se alcuni hanno approfittato della ennesima occasione di confronto per ribadire le loro ragioni, altri hanno gridato tutto il loro disprezzo verso le istituzioni, altri ancora hanno inisistito sul diritto a scegliere le cure che vogliono nei tempi e nei modi che vogliono. Si è creata una spaccatura che non giova a nessuno, perchè se da un lato separa i malati e le loro famiglie da coloro che dovrebbero - e di fatto vogliono - prendersi cura di loro, dall'altro li espone a una strumentalizzazione che assume ogni giono un livello meno accettabile. Lo slogan 'Stamina solo Stamina eniente altro che Stamina' è un vero e proprio boommerang che si ritorce contro di loro, ma nel frattempo ci auguriamo che il contenimento delle proteste trovi modi più efficaci per evitare quanto si profila come rischio imminente: la morte di qualcuno di loro anche solo per riaffermare il diritto alla vita. E questo è un prezzo che non vogliamo e non dobbiamo pagare".NO ALLE CURE PER NOEMIIl giudice del lavoro dell'Aquila ha rigettato il ricorso per l'accesso alla cura con la metodica Stamina presentato dai genitori di Noemi, una bambina di 18 mesi. Il no arriva dopo gli altri due dei giudici di Chieti. "Una doccia fredda", ha detto il papà della bambina abruzzese di Guardiagrele (Chieti), da ieri in ospedale.
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