venerdì 23 gennaio 2015
La proposta di un anno e dieci mesi. ​In cambio i suoi legali pronti a ritirare il ricorso contro il ministero della Salute e a fermare l'attività in Italia. Martedì si prouncerà il gup di Torino.
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​​Il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, ha chiesto il patteggiamento a 1 anno e 10 mesi: in cambio i legali sono pronti a ritirare il ricorso al Tar del Lazio contro il Ministero della Salute e a fermare l'attività in Italia. Vannoni è imputato con altre 13 persone, fra i vari reati, di associazione per delinquere aggravata e finalizzata alla truffa. Secondo l'accusa, il padre del metodo Stamina capeggiava una banda pronta a tutto pur di fare quattrini: vantava brevetti mai ottenuti, orchestrava manifestazioni di piazza, trattava i pazienti come cavie, operava in condizioni lontanissime dagli standard di sicurezza. Nelle carte del processo è finita tutta la Stamina-story, dagli esordi nei seminterrati all'approdo agli Spedali Civili di Brescia. Anni di esperimenti, di carte bollate, di polemiche: ben 42 faldoni di documenti sulle cure somministrate a pazienti a Torino, Carmagnola, San Marino, Trieste e Brescia dal 2008 allo scorso agosto, quando l'attrezzatura e le cellule staminali sono state sequestrate dai carabinieri del Nas. Stanno arrivando anche le richieste di patteggiamento della maggior parte degli altri imputati. Sarà il gup di Torino Potito Giorgio a pronunciarsi, martedì prossimo, sulla richiesta di patteggiamento presentata da Davide Vannoni nell'ambito del processo Stamina. Sul tavolo del gup, secondo quanto appreso, stanno arrivando anche le richieste di patteggiamento della maggior parte degli altri imputati. Con l'eventuale patteggiamento, le parti civili del processo potranno ottenere un risarcimento soltanto con un nuovo processo in sede civile.
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