venerdì 3 ottobre 2014
​​Il ministro Lorenzin: non ci sono presupposti scientifici per iniziare la sperimentazione. L'ideatore della cura Vannoni (nella foto) pronto a fare ricorso.
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Bocciatura ufficiale per il metodo Stamina da parte del secondo comitato scientifico. "Sto aspettando che gli uffici mi diano la relazione tecnica. Ma posso dire, avendo letto solo le conclusioni della relazione scientifica, che il verdetto del comitato è senza possibilità di appello" ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a proposito della bocciatura del metodo ideato da Davide Vannoni. "Questo verdetto - ha proseguito il ministro - dice che il metodo non sussiste e che non ci sono i requisiti di efficacia per poter iniziare una sperimentazione". Per questo, ha tenuto a ribadire, "avendo letto le conclusioni, se non emergono altri elementi, la sperimentazione non si farà". Ricordando di aver "ricevuto la relazione scientifica questa mattina" e che "ora gli uffici la stanno elaborando - Lorenzin ha ricordato infine che - le conclusioni però sono definitve". Il metodo secondo indiscrezioni trapelate già ieri sera sarebbe stato giudicato "non sperimentabile per mancanza di presupposti scientifici". La stroncatura è contenuta in un ampio documento in lingua inglese, pur senza le firme originali degli specialisti stranieri che hanno partecipato in videoconferenza all'ultima riunione della commissione dell'altro ieri a Roma. Fra i componenti del comitato le bocche restano anche cucite, ma è certo che - come dichiarato dallo stesso presidente del panel di saggi, Michele Baccarani - il verdetto raggiunto è unanime. E secondo quanto si lascia scappare uno dei componenti della commissione, l'indiscrezione trapelata sarebbe "la cosa più gentile" riportata nel documento nei confronti del metodo proposto da Davide Vannoni. Che anche questa volta ricorrerà al Tar. "Dopo quest'ultimo atto adesso serve un intervento legislativo che faccia definitivamente chiarezza perché non si ripeta quanto successo" ha detto il direttore generale degli Spedali civili di Brescia, Ezio Belleri uno degli ospedali dove è stata eseguita la cura con alterne vicende giudiziarie.
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