martedì 11 febbraio 2014
Gli Spedali Civili di Brescia scoprono che Erica Molino, l’esperta di Stamina che confeziona le staminali per i pazienti, non è nemmeno iscritta all’albo dei biologi. E sospendono le infusioni. Ma la decisione salta per volere di un giudice di Trapani: che – con urgenza – ordina che la Molino rientri in laboratorio. di Viviana Daloiso
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La settimana scorsa, sentito dalla Commissione sanità, il capo dei Nas Cosimo Piccinno aveva lanciato l’ennesimo grave allarme sul caso Stamina: «A Brescia ci risulta che operino biologi non iscritti all’albo. Il fatto potrebbe aprire profili penali». Dev’essere stato solo allora che il commissario straordinario degli Spedali Civili Ezio Belleri s’è interrogato su ciò che stava accadendo realmente nei suoi laboratori. Ha scritto una mail a Vannoni, chiedendo espressamente che gli venisse fornita la documentazione inerente l’iscrizione all’albo di Erica Molino, la biologa che da sempre opera nell’ospedale per conto della Stamina, preparando le infusioni di staminali che poi vengono somministrate ai pazienti. E Vannoni gli ha risposto che effettivamente l’iscrizione non era stata ancora fatta, ma che tutto era in via di regolarizzazione. Belleri non ci ha pensato due volte e, in attesa di accertamenti, ha deciso di sospendere temporaneamente le infusioni. Rifiutando, tra l’altro, la “seconda scelta” di Vannoni, un’altra biologa (stavolta iscritta all’albo) che si occupasse delle staminali in vece della Molino. Peccato che alla fine a decidere sia stata la solita sentenza di un giudice del Tribunale de lavoro. È arrivata da Trapani e – a differenza di quelle che finora hanno autorizzato i singoli pazienti a entrare nelle lista d’attesa di Brescia ed essere “curati” con il metodo Vannoni – stavolta ha disposto che la biologa entri in ospedale e continui il suo lavoro in laboratorio. Una “vittoria” di cui ha dato notizia lo stesso Vannoni: «Erica Molino, la biologa della Fondazione non ancora iscritta all'Albo, oggi era regolarmente al lavoro nel laboratorio dell'azienda ospedaliera lombarda grazie a un provvedimento del giudice di Trapani che ieri si è espresso con urgenza ordinando il suo ingresso nella struttura».
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