domenica 19 aprile 2015
Naufragio di un barcone carico di migranti nel Canale di Sicilia. Fonti locali parlano di almeno 700 morti. Secondo le prime informazioni, pare che l'imbarcazione, stracolma di persone, si sia ribaltata e poi affondata. Poco prima aveva dato l'allarme. Un mercantile ha tratto in salvo 28 persone. (Alessandra Turrisi)

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E’ solo l’ultimo di una serie infinita di naufragi nel Canale di Sicilia, ma rischia di diventare la strage più grave di sempre. Centinaia di persone, oltre 700 secondo i testimoni recuperati dai soccorritori, sarebbero annegate a 60 miglia dalle coste libiche. I migranti erano su un peschereccio partito a est di Tripoli, stipati in pochi metri quadrati, quando hanno lanciato l’allarme. Secondo le prime ricostruzioni, dal peschereccio era stata lanciata la scorsa notte una richiesta di aiuto al centro nazionale soccorso della guardia costiera, poiché era stato riferito che l'unità con circa 700 migranti a bordo aveva difficoltà di navigazione. La sala operativa del comando generale delle capitanerie di porto ha dirottato un mercantile portoghese, il King Jacob, che giunto in prossimità del mezzo in difficoltà, ha visto il peschereccio capovolgersi. E' verosimile, secondo quanto si è appreso, che, alla vista del mercantile, i migranti si siano spostati tutti su un lato del peschereccio, facendolo capovolgere.Sul posto è in corso un'imponente operazione di soccorso, coordinata dalla guardia costiera, a cui partecipano unità navali e aeree, mercantili che sono stati dirottati in zona, e mezzi aerei e navali della marina militare e della guardia di finanza impegnati nell'operazione Triton dell'agenzia Frontex. SI stanno dirigendo verso quel tratto di mare anche numerosi pescherecci della flotta di Mazara del Vallo, nonostante la paura dopo il sequestro-lampo di venerdì scorso dell'Airone da parte di miliziani libici. Il mercantile avrebbe recuperato solo 28 superstiti, mentre 24 sarebbero già i cadaveri recuperati. “Si stanno cercando letteralmente le persone superstiti tra i cadaveri che galleggiano in acqua” ha detto il premier maltese, Joseph Muscat. E non si sono fatte attendere le reazioni. Contro le tragedie di immigrati in mare serve un'operazione “Mare Nostrum europea. La chiediamo da oltre un anno e non c'è stata risposta - ha dichiarato Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr, intervistata da SkyTg24 - Se il bilancio di questa ennesima tragedia sarà confermato il numero dei morti nel Mediterraneo negli ultimi dieci giorni arriverà a oltre mille”.
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