lunedì 10 luglio 2017
È stata danneggiata la statua di Giovanni Falcone che si trova davanti alla scuola Falcone-Borsellino a Palermo
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Sfregio alla memoria di Giovanni Falcone: in un raid vandalico allo Zen di Palermo, ignoti hanno staccato la testa e una parte del busto della statua del magistrato ucciso dalla mafia che si trova davanti alla scuola a lui intitolata, e l'hanno utilizzata come 'ariete' per sfondare il vetro superiore della porta d'ingresso dell'edificio.

L'attacco ha suscitato un'ondata di sdegno anche perché più volte l'istituto era stato oggetto di raid vandalici e lo stesso monumento era stato imbrattato e lesionato. Gli uomini della Polizia Scientifica e del commissariato San Lorenzo hanno
eseguito i rilievi ma l'indagine è difficile perché il sistema di videosorveglianza dell'istituto non funziona da tempo. Si è detta "sconvolta" e "addolorata" la dirigente della scuola Daniela Lo Verde: "È un'immagine terribile, una cosa che fa molto male, ma non fermiamo il nostro impegno".

"Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria", ha scritto subito su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Ma "non basterà a oscurare la sua grandezza. A Palermo gesto ignobile e vigliacco", ha twittato la presidente della Camera Laura Boldrini. "Di notte, contro la statua di Giovanni, dentro una scuola. È difficile immaginare qualcosa di più vile e squallido", ha scritto su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Se è un avvertimento mafioso sarebbe una prova di debolezza, non di forza; se invece si trattasse del gesto di una banda di vandali sarebbe l'ulteriore conferma che dobbiamo ripartire dalla scuola".


Sconcertata si è detta la sorella del giudice, Maria Falcone che lancia una dolorosa provocazione: "Questa statua - ha detto all'Agi - è un segno importante in un quartiere ad alta densità mafiosa. Non posso che constatare che la parte marcia del quartiere continua a essere forte a scapito della gente perbene. A questo punto dopo quello che è successo alla statua di Giovanni, bisognerebbe mettere nella piazza centrale del rione un monumento a Messina Denaro per assicurarne l'incolumità...".


Un gesto brutale, 25 anni dopo la strage di Capaci e a nove giorni dalla commemorazione di quella di via D'Amelio. Così sempre Maria Falcone afferma: "Sono accanto agli studenti e ai cittadini del quartiere che credono e si battono nel nome di Giovanni Falcone e che fino allo scorso 23 maggio hanno portato la loro rappresentanza in piazza Magione a onorare il nome di Giovanni e Paolo". E assicura: "Non ci arrenderemo mai e la statua risorgerà più bella di prima, ma chiedo alla autorità di pubblica sicurezza di
garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo della nostra città".


"Ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua morte, la memoria di Giovanni Falcone fa paura. E lo dimostra quanto è accaduto oggi a Palermo": così l'Associazione nazionale magistrati secondo cui "non bisogna abbassare la guardia e il danneggiamento della statua lo dimostra. Continueremo ostinatamente a coltivare il 'vizio della memoria".

Di "gravissima e deplorevole offesa a memoria di Falcone. Un gesto vile da condannare con fermezza", parla il vicepresidente del
Csm Giovanni Legnini. La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli ha già contattato la dirigente della Falcone per esprimerle sostegno e vicinanza: "Faremo subito restaurare la statua. Conosco molto bene il lavoro preziosissimo che la comunità educante della 'Falcone fa ogni giorno garantendo a studentesse e studenti, in coerenza con la nostra Costituzione, la possibilità di crescere come cittadine e cittadini consapevoli, attivi, liberi da ogni condizionamento. Non è la prima volta che questa scuola è oggetto di attacchi. Chi la dirige e chi ci lavora non si è mai fermato, anche stavolta saremo al loro fianco".


"La memoria di Giovanni Falcone non potrà essere scalfita in nessun modo da alcuno. Proprio dalla sua memoria e dalla scuola, che con quel gesto vile è stata offesa, è iniziata la riscossa del popolo italiano e siciliano contro la mafia. Una battaglia lunga e impegnativa che sta vedendo e vedrà le mafie sconfitte", sostiene il ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Giovanni Falcone è simbolo di dignità, giustizia e onestà. Qualità che chi ha compiuto questo vile gesto non ha", scrive la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro.

«Bruciato un cartellone». Ma era la sigaretta di un clochard

In un primo momento si è parlato di un secondo atto di vandalismo su un cartellone con una immagine di Giovanni Falcone posizionato davanti i cancelli della scuola Alcide De Gasperi e che faceva parte di un gruppo di altri cartelloni che erano stati realizzati nei giorni scorsi dagli studenti della scuola di piazza Papa Giovanni Paolo II.

In seguito la polizia di Palermo ha fatto luce sul danneggiamento. I poliziotti della Squadra Mobile, anche attraverso la visione delle immagini dell'impianto di videosorveglianza, hanno accertato come ad appiccare il fuoco, sia stato un senza dimora con disturbi psichici, che da qualche tempo occupa una panchina della piazza. L'uomo è stato immortalato dalle telecamere nell'atto di spegnere una sigaretta sul cartellone provocandone un foro ed è stato denunciato per danneggiamento. La ricostruzione dei fatti porta dunque ad escludere un'intimidazione e un collegamento con il quasi contestuale danneggiamento del busto di Giovanni Falcone allo Zen.

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