sabato 26 dicembre 2015
​Bigliettini anonimi e minacce, la squadra di calcio femminile si ritira dal campionato. Il vescovo: tristezza, indignazione e condanna.
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Si chiude causa intimidazioni. È durata solo sei anni, malgrado risultati ed entusiasmo, l'avventura dell'Asd Sporting Locri, società di calcio femminile a 5, che ha annunciato, allo stato, il ritiro dal campionato nazionale di serie A Elite e la fine delle attività.A determinare l'inatteso epilogo, nel pieno delle feste natalizie, è stata la decisione del presidente del sodalizio, Ferdinando Armeni, di gettare la spugna assieme alla dirigenza dopo la sequela di avvertimenti in stile mafioso, con frasi minacciose e inviti espliciti a farsi da parte, contenuti in alcuni biglietti anonimi fatti recapitare allo stesso Armeni e ad altri dirigenti dello Sporting Locri. Nell'ultimo messaggio trovato sul cruscotto dell'auto del presidente, lasciata anche con uno pneumatico lacerato, c'era scritto "Forse non siamo stati chiari. Lo Sporting Locri va chiuso". Tutti gli episodi sono stati denunciati a carabinieri e polizia, che hanno avviato accertamenti per vagliare la natura delle minacce e risalire agli autori. Nulla, però, al momento, si sa sugli esiti delle indagini.Quello che prevale, a Locri e non solo, è lo sconcerto per un finale che lascia l'amaro in bocca. "Siamo senza parole - dice Armeni - dal momento che il nostro è solo un hobby, una passione per lo sport calcistico. Non è accettabile che si possa correre il rischio di essere colpiti anche nei nostri affetti più cari. Certo, può darsi che si tratti di una bravata, ma davvero non ce la sentiamo di andare avanti. Inutile nasconderlo, c'è rammarico nel dover chiudere dopo anni di successi che ci hanno consentito quest'anno di diventare la squadra rivelazione del campionato nazionale di serie A. Non riusciamo a capire, tuttavia, quali interessi ci possano essere da parte di chi vuole ostacolare un'attività sportiva come questa".  Lo Sporting Locri era ritenuta, sulla scorta dell'attuale quinto posto in classifica, la squadra rivelazione della massima serie di calcio femminile a 5, l'unica in Calabria a calcare la scena nazionale di categoria. In queste ore ad Armeni e alla dirigenza è giunta da tutta l'Italia la solidarietà delle altre società che militano nel campionato nazionale. Il vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva ha espresso "sentimenti di tristezza, indignazione e condanna. Sperando che questa bella esperienza sportiva non debba chiudersi", il presule in una nota della diocesi esprime a suo nome personale e a nome di tutta la comunità diocesana "solidarietà e vicinanza ai dirigenti, allo staff tecnico, alle calciatrici e a tutti i tifosi dello Sporting Locri" e ricorda che "la festa di Natale e l'Anno santo della Misericordia ci invitano a non nutrire sentimenti di odio e a non scoraggiarci, ma ad aprire la porta del nostro cuore a Gesù, a lasciarci illuminare dalla sua luce e dal suo messaggio di pace. Preghiamo per la conversione dei cuori di tutti affinché ognuno di noi sappia porsi a completo servizio dell'uomo per il bene comune".La decisione della Società di rinunciare al prosieguo del campionato di Serie A Elite nel quale milita da 4 anni, è scritto ancora nella nota, "è decisamente contraria allo spirito di serenità con cui ogni famiglia vuole trascorrere le festività natalizie. Il motivo che ha causato tale decisione rappresenta una ferita per tutta la società civile di Locri e della Locride.Le minacce rivolte ai dirigenti della società sono pugni nello stomaco di tutta la gente per bene, che quotidianamente s'impegna per rendere i nostri paesi vivibili e più belli".
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