giovedì 5 febbraio 2015
​Otto italiani su 10 sprecano meno cibo rispetto al passato. Ma 76 kg all'anno a testa vengono ancora gettati nei bidoni.
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Con la crisi gli italiani sembrano diventati meno spreconi. Otto consumatori su dieci, nel sondaggio promosso dal Movimento difesa del Cittadino (Mdc), hanno dichiarato non di gettare quasi mai gli avanzi di cibo. La percezione è che in casa si spreca meno. Più consapevolezza dunque nel riempire il carrello della spesa, così il che frigo non deborda più di vettovaglie dimenticate o maxi porzioni. Ma, sottolinea Coldiretti, "molto resta da fare con ogni italiano che, nel 2014, ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l'anno", secondo quanto rileva una l'indagine Coldiretti/Ixè diffusa nella seconda Giornata di prevenzione dello spreco alimentare in Italia, istituita dal ministero dell'Ambiente. Con la povertà che dilaga anche tra le famiglie italiane, "lo spreco alimentare è una vergogna che chiama in causa ognuno di noi" ammonisce il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, invitando tutti "a Expo 2015 per rispondere a questione sociale, morale, ambientale". "Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato" sottolinea il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina che, su Twitter, fa un appello: "Serve l'impegno di ciascuno". "Con la crisi si spreca di meno perché c'è meno da sprecare, - commenta Silvia Biasotto, responsabile area alimentazione Mdc - si acquista meno ma è anche vero che i consumatori italiani sono più attenti. Il problema dello spreco domestico deriva da cattive abitudini e dalla non conoscenza di buone prassi della conservazione del cibo". Secondo l'indagine Coldiretti/Ixè, tra chi ha tagliato gli sprechi, il 75% fa la spesa in modo più oculato, il 56% riutilizzando gli avanzi, il 37% riducendo gli acquisti, il 34% guardando la data di scadenza e l'11% donando in beneficenza. Anche al ristorante un italiano su tre si porta a casa gli avanzi con la cosiddetta "doggy bag". Intanto è boom di iniziative antispreco nelle catene di supermarket. "E sono finalmente in vista - sottolinea il presidente di Last Minute Market Andrea Segrè - gli incentivi alla donazione delle eccedenze e dei prodotti alimentari invenduti lungo la filiera agroalimentare, attraverso la semplificazione, razionalizzazione e armonizzazione del quadro normativo". La Giornata di prevenzione degli sprechi "deve servire ad incentivare le politiche civiche e il senso di appartenenza ad una comunità globale" afferma il presidente di Confeuro Rocco Tiso. E per il deputato Pd Nicodemo Oliverio, è utile per "migliorare la qualità della vita quotidiana". Anche perché, denuncia il Wwf, lo spreco ha impatti sul clima: l'impronta di carbonio del cibo sprecato, ogni anno, viene stimata in 3,3 miliardi di tonnellate di CO2. E Il diretto costo economico dello spreco alimentare dei prodotti agricoli (esclusa la pesca) viene valutato sui 750 miliardi di dollari, quanto il Pil della Svizzera. "Uno spreco insulso che ha conseguenze devastanti sulle risorse naturali"conclude il direttore della Fao Jose Graziano da Silva.
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