martedì 3 marzo 2020
Il caso sollevato da Giorgia Meloni. Ira della Farnesina e della politica. Canal+ fa retromarcia: «Pessimo gusto»
Un frame del video di Canal+

Un frame del video di Canal+ - Ansa

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È condita di abbondante orgoglio italiano la polemica scatenata da una trasmissione satirica francese che cucina una "pizza Coronavirus". «La nuova pizza italiana che farà il giro del mondo», dice la voce fuori campo di un breve video in cui un pizzaiolo sputa sul disco di pasta appena sfornato.

Così Groland Le Zapoi, questo il nome del programma di Canal+, ha scatenato un vero putiferio. Il caso, sollevato dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in poche ore è lievitato. E ha costretto l’emittente transalpina a rimuovere il video e a scusarsi con «gli amici italiani» per la «breve sequenza di pessimo gusto». Lo ha fatto tramite una lettera all’ambasciata italiana a Parigi, dopo che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato di aver attivato i canali diplomatici. Al di là dell’intento satirico, sottolinea Di Maio, lo spezzone è «di dubbio gusto e inaccettabile». Tanto più visto il contesto attuale, che vede l’Italia alle prese con l’emergenza. L’invito finale all’ambasciatore francese, che si è dissociato «totalmente» dalla satira, è a mangiare oggi a Roma una «pizza italiana che è la più buona del mondo». Invito analogo agli autori del programma.

La leader di Fdi (seguita anche da altri esponenti della maggioranza e dell’opposizione) aveva sollecitato il governo a intervenire per il video, definito «immondizia anti-italiana», a suo dire mandato in onda «per insinuare che i prodotti Made in Italy sono contaminati». L’eurodeputato Sandro Gozi, di casa in Francia, ha bollato il video come «vomitevole» e ha dato per certe le scuse, poi arrivate. Video «vergognoso e raccapricciante», ha tuonato anche la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. In tanti hanno ribadito il danno d’immagine inferto al Paese, sputando - è il caso di dire - sul suo prodotto culinario più famoso al mondo. «Una pugnalata alle spalle per colpire il Made in Italy agroalimentare», che ha raggiunto il record di 5 miliardi di export in Francia, ha quantificato la Coldiretti.

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