Per la prima volta nella storia d'Italia
l'aspettativa di vita degli italiani è in calo. Lo afferma
il
rapporto Osservasalute, presentato oggi, secondo cui il fenomeno
è legato ad una riduzione della prevenzione.
Nel 2015 la
speranza di vita per gli uomini è stata 80,1 anni, 84,7 anni per
le donne, spiega Walter Ricciardi, direttore dell'osservatorio
sulla Salute delle Regioni.
Nel 2014, la speranza di vita alla
nascita era maggiore e pari a 80,3 anni per gli uomini e 85,0
anni per le donne. L'andamento ha riguardato tutte le regioni.
Italia bocciata in prevenzione, con
una spesa per la salute in fondo alla classifica europea.
"Anche quest'anno - avverte Walter Ricciardi, presidente
dell'Iss e direttore dell'Osservatorio - le analisi contenute
nel Rapporto segnalano numerosi elementi di
criticità, in quanto confermano il trend in diminuzione delle
risorse pubbliche a disposizione per la sanità, le esigue
risorse destinate alla prevenzione e le persistenti iniquità".
La spesa sanitaria pubblica è passata dai 112,5 miliardi di
euro del 2010 ai 110,5 del 2014 e la contrazione ha
coinciso con una lenta ma costante riduzione dei deficit
regionali.
Il rapporto fotografa lo stato di salute degli italiani. Fumano un pò meno, sono leggermente più attivi e meno sedentari, ma restano obesi e mangiano sempre meno frutta e verdura. Nel 2014 più di un terzo della popolazione adulta (36,2%) è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su 10 è obesa (10,2%); complessivamente,
il 46,4% dei soggetti di età superiore a 18 anni è in eccesso ponderale, una cifra in
continua crescita. Le regioni meridionali presentano la
prevalenza più alta di persone obese (Molise 14,6%, Abruzzo
13,1%; Puglia 11,9%) e in sovrappeso.
Sul fronte delle buone notizie nel 2014 è il 23% della
popolazione con più di 3 anni che si dedica allo sport in modo
continuativo, mentre nel 2012 era il 21,9%. Aumentano
nell'ultimo biennio anche coloro che, pur non praticando uno
sport, svolgono un'attività fisica (passeggiare per almeno 2 km,
nuotare, andare in bicicletta). Sono il 28,2% della popolazione
nel 2014, mentre erano il 27,9% nel 2013. Nella disamina
degli stili di vita emergono, di contro, un decremento del
consumo di 5 porzioni e più al giorno di verdura, ortaggi e
frutta: nel periodo 2005-2014 si passa dal
5,3% della popolazione al 4,9%.