venerdì 4 novembre 2011
Solidarietà e vicinanza all'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori sono arrivate da ogni parte d'Italia dopo il folle sparo che ha ferito all'addome il segretario don Paolo Brogi. Benedetto XVI ha espresso al telefono la sua vicinanza. Interrogati e rilasciati 10 senzatetto che corrispondono alla descrizione dell'aggressore.
COMMENTA E CONDIVIDI

Solidarietà e vicinanza all'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori sono arrivate da ogni parte d'Italia, dopo il folle sparo che ha ferito il segretario don Paolo Brogi. Benedetto XVI ha fatto chiamare al telefono l'arcivescovo di Firenze, e si è informato sulle condizioni di don Brogi, ferito all'addome nell'agguato di venerdì alla Curia, e inviare a lui il suo incoraggiamento. Analoghe telefonate l'arcivescovo di Firenze ha ricevuto dai cardinali Bagnasco e Ruini, con i quali ha collaborato da segretario della Cei.

Sul fronte delle indagini, altri quattro uomini, sembra clochard, sono stati bloccati a Firenze dai carabinieri e poi rilasciati dopo l'identificazione. I quattro si aggiungono ai sei uomini bloccati dalla polizia, anche lororilasciati dopo accertamenti. In tutto sono stati controllati finora 10 sospetti vicini alla descrizione dell'aggressore. L'uomo che ha sparato a don Paolo Brogi e ha puntato la pistola alla nuca dell'arcivescovo Betori sarebbe fuggito perchè ha visto che si stava chiudendo il cancello automatico da cui si accede, dopo un portone, al cortile del palazzo della curia dove c'è stato l'agguato.

L'ARCIVESCOVO: SONO SERENO

"È un episodio spiacevole ma sono sereno. Fa parte della missione di un vescovo incontrare la gente e tra questa c’è anche chi non è animato da buone intenzioni, ma verso tutti, anche verso costui, il vescovo ha sentimenti di misericordia». Così, in serata, l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha parlato dell’aggressione subita venerdì pomeriggio, in cui è rimasto ferito il suo segretario, don Paolo Brogi. Un uomo armato di pistola gli ha sparato nel tardo pomeriggio. L’aggressione in piena regola è avvenuta mentre Betori, con il suo segretario, rientrava in arcivescovado dalla porta carraia sul retro del palazzo dopo aver presenziato, nella Basilica di San Lorenzo, all’inaugurazione del Convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita.L’uomo che ha sparato con una pistola calibro 7,65 ha minacciato l’arcivescovo ma non ha fatto fuoco contro di lui. Secondo la ricostruzione della Polizia, l’uomo, come detto, è entrato nel palazzo arcivescovile dall’ingresso posteriore, in piazza dell’Olio, mentre anche l’auto di Betori, che aveva a fianco il segretario stava entrando nel cortile interno. Quando don Brogi è sceso dall’auto l’uomo ha chiesto di parlare con l’arcivescovo, ma il segretario ha risposto che non era il momento. L’uomo ha sparato, sembra un solo colpo, ferendo don Paolo, che è stato immediatamente soccorso dallo stesso arcivescovo, mentre l’aggressore, un uomo sui 70 anni, riusciva a fuggire. Don Paolo è stato immediatamente trasportato nel vicino ospedale di Santa Maria Nuova dove i medici si sono riservati la prognosi e lo hanno sottoposto a una Tac in quanto il proiettile è penetrato all’altezza del fianco nell’emitorace anteriore destro, sembra senza toccare organi vitali, né strutture muscolari primarie, ma non è uscito. La prognosi, è stato precisato, è subordinata a successivi esami tra cui quello di uno staff di chirurghi. Il giovane segretario di Betori è nato il 22 gennaio 1969 ed è stato ordinato il 10 giugno 2001. Originario di Castelfiorentino, ha maturato la sua vocazione in parrocchia. Dopo l’ordinazione, prima di diventare segretario dell’arcivescovo, ha svolto il suo ministero pastorale nella parrocchia di San Giovanni Evangelista a Montelupo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: