venerdì 4 ottobre 2019
Il giovane è accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio. La madre: chiedo perdono, tre famiglie distrutte, la sera prima «mio figlio sentiva delle voci e persone le perseguitavano»
La questura di Trieste dopo la sparatoria. Nel cerchio si vede la pistola usata dall'omicida, caduta sul marciapiedi (Ansa)

La questura di Trieste dopo la sparatoria. Nel cerchio si vede la pistola usata dall'omicida, caduta sul marciapiedi (Ansa)

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Il giorno dopo l'uccisione dei due poliziotti davanti la questura di Trieste iniziano a delinearsi con maggiore certezza i dettagli di quanto accaduto. Ed è anche il giorno del lutto e del dolore nella città friulana, con la mamma del giovane accusato di aver sparato che chiede perdono a nome del figlio. «Mi dispiace tanto, non so come chiedere perdono a queste famiglie. Prego Dio che dia loro pace e che un giorno possano perdonare», dice la donna aggiungendo che da oggi tre famiglie sono rovinate e che la sera prima della sparatoria in Questura l'indagato, Meran, le aveva detto che «non riusciva a dormire. Sentiva delle voci, che lo stavano perseguitando e lo volevano ammazzare. Cercavo di calmarlo dicendogli di stare tranquillo, di dormire e che sarebbe passato».

Intanto è accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti, i quali ritengono che sussista il pericolo di fuga e di reiterazione di reato e per questo ne hanno chiesto la custodia cautelare in carcere. Sequestrate pure le fondine delle due vittime, per verificarne l'integrità, anche se il Sap (il sindacato di polizia), ha detto che uno dei due agenti uccisi aveva una fondina vecchia visto che la sua si era rotta. In più adesso si apprendono nuovi particolari della sparatoria: Meran, dopo aver sottratto la pistola all'agente Pierluigi Rotta, gli ha sparato due volte. Uditi gli spari, l'altro agente Matteo Demenego è uscito dall'ufficio ed è stato raggiunto da tre colpi. Intanto il fratello di Meran, Carlysle, si era barricato in un ufficio poi è fuggito, prima di essere bloccato.

La vicenda

Due poliziotti sono morti e un altro è rimasto ferito ieri a Trieste. A sparare un uomo, presunto responsabile di un furto avvenuto questa mattina, che ha esploso diversi colpi a bruciapelo contro due agenti. Subito soccorsi sono deceduti poco dopo per le gravi ferite. È seguito uno scambio di colpi con altri poliziotti presenti. Le due vittime sono l'agente scelto Pierluigi Rotta, 34 anni, originario di Napoli, figlio di un poliziotto in pensione, e l'agente Matteo De Menego, 31 anni, di Velletri.

Secondo una prima ricostruzione, due persone, fratelli originari della Repubblica Dominicana, erano stati condotti in questura per degli accertamenti legati al furto di uno scooter avvenuto nelle prime ore del mattino. Uno dei due, dopo aver chiesto di andare in bagno, avrebbe aggredito un agente ingaggiando una colluttazione con lui e sarebbe riuscito a impossessarsi della sua pistola. Quindi gli avrebbe sparato uccidendolo, sparando poi anche contro altri agenti presenti. Questi hanno risposto al fuoco ferendo l'aggressore, che però è riuscito ugualmente a fuggire all'esterno dove ha tentato di entrare in un'auto della polizia, forse con l'intenzione di fuggire. Ma è stato raggiunto e arrestato. Il fratello, invece, è rimasto nell'edificio e risulterebbe estraneo al duplice omicidio.

La questura ha fornito i nomi dei due arrestati: sono Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, affetto da disagio psichico, e Carlysle Stephan Meran, di 32. A sparare sarebbe stato il più giovane.

La vicenda, per come comincia a delinearsi, presenta degli aspetti che si potrebbero definire incomprensibili. Chi ha sparato, ovvero Alejandro Augusto Stephan Meran, in mattinata aveva rubato il motorino ad una signora, facendola cadere. Si era però pentito ed aveva chiamato il fratello per chiedergli consiglio. Era stato quest'ultimo ad avvertire la polizia. Li recuperano una Volante e un'auto della Squadra Mobile. Una volta arrivati in Questura, succede però la tragedia.

Testimoni hanno raccontato di avere udito parecchi colpi d'arma da fuoco intorno alle 17. In strada ci sono state scene di panico, con gente in fuga. Poi un uomo è stato visto uscire di corsa dalla questura con una pistola in mano. Ha cercato di aprire la portiera di un'auto della polizia per fuggire, ma era chiusa e alcuni agenti sono riusciti a raggiungerlo e ad arrestarlo.

"Vieni a prendermi ... non voglio l'ambulanza ... sto morendo...". Sono le frasi che urla Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, rivolte al fratello, Carlysle, all'esterno della Questura di Trieste. Alejandro, che ha già ucciso i due agenti, è a terra mentre attende l'ambulanza dopo essere stato ferito durante il tentativo di fuga. La scena è stata mandata in onda dall'emittente locale Tele4 nel corso di un'edizione straordinaria trasmessa stasera.

Le reazioni

Sgomento in città e in tutto il Paese. Moltissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando. Il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, ha dichiarato il lutto cittadino. Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il capo della Polizia, Franco Gabrielli, appena avuta la notizia hanno lasciato Roma per andare a Trieste. "Il Friuli Venezia Giulia si stringe attorno alle famiglie dei due agenti uccisi e si unisce al lutto cittadino proclamato dal sindaco di Trieste", ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo della Polizia, Franco Gabrielli, questo messaggio: "Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell'agente scelto Matteo De Menego e dell'agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio. In questa dolorosa circostanza, desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore".

Per domani sera è prevista una fiaccolata spontanea che partirà nei pressi della questura triestina.

Cinque vittime tra le forze dell'ordine nel 2019

Con i due poliziotti uccisi nella Questura di Trieste sono cinque le vittime tra le forze dell'ordine dall'inizio
del 2019. Dal Foggiano al Bergamasco passando per il tragico accoltellamento di un carabiniere a Roma, questi i quattro episodi che hanno scosso l'opinione pubblica:

Il 13 aprile scorso un carabiniere di 47 anni, Vincenzo De Gennaro, è stato ucciso sulla piazza principale di Cagnano Varano, un paesino del Foggiano, durante un controllo. Un uomo, la cui vettura era stata
fermata a un posto di blocco, ha improvvisamente estratto una pistola e ha sparato verso la pattuglia, uccidendo un militare e ferendone un altro in modo non grave. Poi l'uomo, un pregiudicato di 67 anni, ha
tentato la fuga ma i commilitoni lo hanno subito bloccato e lo hanno portato in caserma per interrogarlo. Il maresciallo dell'Arma ucciso era vicecomandante della stazione del paese garganico: è deceduto mentre veniva trasportato in ospedale.

Il 16 giugno 2019 è morto travolto da un'auto l'appuntato scelto Emanuele Anzini, un carabiniere 41enne di origine abruzzese ma che lavorava da venti anni in provincia di Bergamo. Durante il turno di notte di pattugliamento delle strade bergamasche Anzini è stato travolto e ucciso a un posto di controllo a Terno d'Isola da un automobilista risultato positivo all'alcoltest e arrestato.

Il 27 luglio a Roma l'uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega, accoltellato a morte dal giovane americano Elder Finnegan Lee nel quartiere residenziale di Prati. Oggi, invece, la tragedia ha toccato Trieste.



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