giovedì 26 marzo 2020
L'emergenza sanitaria ha fermato le attività di autofinanziamento della rete di comunità fondate dall'Abbè Pierre. Appello a privati e istituzioni del presidente Monnicchi. Ecco come aiutare
La Comunità di Emmaus ha bisogno di sostegno

La Comunità di Emmaus ha bisogno di sostegno - Archivio Avvenire

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Sos da Emmaus Italia. Il movimento fondato in Francia dall'Abbè Pierre - e che vive grazie all'autofinanziamento - sta attraversando un momento difficilissimo dovuto alla chiusura dei mercatini solidali e sociali, l’unica fonte di sostentamento. Uno dei casi di terzo settore allo stremo.

Nel giro di pochi giorni, infatti, le 18 comunità sparse su tutto il territorio nazionale che vivevano di economia circolare con sgomberi e la rivalorizzazione del materiale raccolto poi messo in vendita, si sono viste negare dall'emergenza corona virus sia la possibilità di entrare nelle case a raccogliere sia la possibilità di vendere.

Il movimento internazionale Emmaus fondato dall’Abbé Pierre – oltre 400 comunità sparse nel mondo – da più di 70 anni accoglie in maniera incondizionata persone con difficoltà di tipo economico, sociale e umano, ma con il contributo fondamentale delle stesse persone accolte. Emmaus Italia in particolare accoglie gratuitamente più di 200 persone facendo risparmiare ogni anno alla collettività più di 5 milioni di euro.

E reinveste in atti di solidarietà a livello locale, nazionale e internazionale, sostenendo chi si trova in condizioni di miseria e di sofferenza o chi rischia la vita nelle zone di guerra o nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Tutto questo applicando il progetto dell'abbè Pierre: poveri che aiutano altri poveri senza chiedere niente a nessuno. Ora rischia di chiudere e Franco Monnicchi, presidente di Emmaus Italia, ha scritto una drammatica lettera appello ai cittadini e alle istituzioni.

"Dopo decenni di accoglienza, di lotta, di solidarietà e di impegno a fianco e in favore degli ultimi - scrive Monnicchi - oggi le nostre comunità rischiano di chiudere definitivamente per l’impossibilità di proseguire con le attività di autofinanziamento, attualmente interrotte a causa dell’emergenza imposta dalla diffusione del Coronavirus. Un’attività che grazie ai mercatini solidali e sociali dell’usato garantisce anche a persone in difficoltà economica di poter accedere con una spesa minima all’acquisto di mobili, vestiti e oggetti vari, contribuendo al contempo a ridurre l’impatto ecologico-ambientale e lo spreco. Oggi questo circuito virtuoso rischia purtroppo di arrestarsi se, nelle prossime settimane o mesi, le nostre comunità non potranno riprendere la loro consueta attività".

Monnicchi chiede dunque "a tutti gli amici, ai cittadini, a ogni realtà sensibile, agli organismi pubblici e privati, alle Fondazioni di sostenerci in questo momento di estrema difficoltà con donazioni in denaro affinché non si fermino l’accoglienza e la solidarietà, permettendoci così di uscire dall’emergenza e di ripartire nel momento in cui questa sarà terminata. Al contempo ci rivolgiamo al Governo e alle istituzioni politiche nazionali, regionali e locali perché mettano in campo agevolazioni e scelte di sostegno economico alle nostre realtà e alle molte altre del Terzo settore, che rappresentano una parte importante ed essenziale del sistema sociale italiano, senza il cui impegno centinaia di migliaia di persone rischiano di ripiombare nella miseria e in situazioni di grave disagio".

Chi vuole contribuire può fare una donazione sul conto corrente bancario intestato a Emmaus Italia.

IBAN: IT 52 H 05018 02800 000011012879

Causale: Contributo per la solidarietà-Coronavirus

L'impegno di Emmaus è restituire il denaro con accoglienza e di solidarietà, in modo che nessuno venga lasciato indietro.

E tornare in fretta a far lavorare i poveri per aiutare altri poveri.

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