sabato 7 maggio 2016
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Finita l’era Soru, il Pd sardo volta pagina. È partito il tam-tam tra le correnti per cercare di scongiurare il commissariamento da Roma e arrivare ad un nuovo segretario dopo la condanna e le dimissioni del patron di Tiscali. Prende forma il cosiddetto «triumvirato», opzione che lo Statuto del partito non contempla, ma che interpreta la volontà di approdare ad un’unica guida condivisa. L’elezione del nuovo segretario dovrà poi venire dall’assemblea che sarà convocata probabilmente entro il 21 maggio, per evitare di arrivare a ridosso delle comunali senza vertice. La presidente dell’assemblea Giannarita Mele, conferma: «Faremo i passi giusti anche con gli organismi nazionali per uscire da questo impasse e avere un segretario prima delle elezioni. Il segretario deve essere espressione di tutti ». «Ritengo che Soru abbia compiuto un gesto responsabile e generoso - ribatte Mele - segno della sua concezione della moralità della politica». Ma M5S, con due componenti del direttorio, torna all’attacco. Alessandro Di Battista chiama in causa Matteo Renzi parlando su Twitter di «silenzio complice su #Soru condannato Pd. Lasci subito istituzioni europee per tutelare immagine Italia». Sulla stessa linea il 'cinguettio' di Luigi Di Maio: «Inaccettabile che Soru continui ad essere europarlamentare. Dopo la sua condanna deve dimettersi».
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