mercoledì 18 dicembre 2019
Sabato la tragedia all'ospedale di Sondrio. Le persone in attesa di visita hanno commentato con frasi ingiuriose e razziste. La replica della struttura
L'ospedale di Sondrio

L'ospedale di Sondrio - Streetview Google / Ansa

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Sondrio, Pronto Soccorso, ore 10.30 dello scorso sabato 14 dicembre. «Si sentono grida disperate e fortissime dal corridoio che porta alle sale visita. Sono di una donna. Straniera. Si vedono mani alzate e lacrime grandi. In sala d’attesa iniziano commenti di ogni tipo: chi parla di "riti tribali", chi di "scimmie", chi di "tradizioni loro"… Giudizi poco appropriati, cattiveria tanta. Poi veniamo a sapere che a quella donna è morta la figlia di cinque mesi. Anche al cospetto della morte c’è chi ha detto "tanto ne sfornano uno all’anno"… La tristezza mi invade. Mi chiedo come faccia un cervello a contenere tanto schifo. Buon Natale».

La bufera di polemiche che da ore si sta abbattendo su Sondrio è partita da questo post pubblicato su Facebook da Francesca, 24 anni, residente nel capoluogo valtellinese. La giovane ha voluto condividere via social il proprio malessere dopo aver sentito, di persona, i commenti inopportuni e intolleranti di chi ha espresso fastidio per il pianto lacerante di una mamma, Helly il suo nome, di 22 anni, nigeriana, di fronte alla morte della figlia poco più che neonata. Il messaggio ha preso il largo ed è diventato un caso nazionale, che ha suscitato reazioni trasversali. «Quando si è saputo cosa era accaduto – ci ha raccontato Francesca – quasi tutte le persone presenti in sala d’attesa si sono zittite e anche l’uomo che minimizzava è stato redarguito dalla madre che era con lui».

Helly, sabato, era giunta in ospedale accompagnata da un signore che nemmeno conosceva, un samaritano incontrato per strada, il quale, vedendo la disperazione della giovane mamma con in braccio la bimba che non respirava più, l’ha immediatamente portata al Pronto Soccorso. Un caso di "morte in culla". «Le frasi riportate da Francesca non possono essere né confermate, né smentite – ha dichiarato la direzione sanitaria dell’Ospedale di Sondrio –. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite. È certo, invece, che l’assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime».

I pazienti in attesa di essere visitati, come abbiamo ricostruito con l’aiuto di Francesca, non si sono rivolti direttamente alla donna né hanno chiesto l’intervento del personale ospedaliero. «La mamma ha saputo di tutte queste polemiche solo oggi», spiega l’arciprete di Sondrio, don Christian Bricola, «e per lei è stato un altro colpo, difficile da comprendere e da accettare». Nella mattinata sono arrivate le condoglianze del sindaco, Marco Scaramellini. «Sono sicuro che la comunità sondriese saprà far sentire la propria vicinanza a una famiglia così duramente colpita – è il pensiero affidato a una nota –. Auspico una partecipazione al dolore composta e rispettosa. Di fronte a una mamma che perde la propria figlia, non resta che stringersi attorno a lei, in silenzio e in meditazione».

Sono intervenuti Giorgia Meloni e Matteo Renzi, tutti via social. Il deputato dem valtellinese, Mauro Del Barba, ha parlato di crudeltà che «non possono essere sottovalutate e taciute», né possono essere circoscritte a «fatti episodici». Sono «pensieri in libertà, egoismi personali, ignoranza del reale, paure che sfociano in parole di odio», un miscuglio pericoloso per il quale «è troppo facile chiedere di cambiare la vergogna con il silenzio».

«Amo la mia città e so che Sondrio non è razzista – dice ancora Francesca –. Ho voluto denunciare l’accaduto perché questi eventi non devono restare nascosti e non devono più ripetersi. Abbiamo la speranza che il mondo possa essere un posto migliore per tutti».

Venerdì mattina, intanto, nella chiesa di San Rocco si svolgeranno le esequie della bimba. «Già domenica – aggiunge l’arciprete di Sondrio don Bricola – abbiamo pregato per lei e la sua famiglia: a raccontarci l’episodio è stata una giovane coppia nigeriana che frequenta la parrocchia. Con grande affetto, semplicità e senza polemiche saremo vicini a questi genitori così provati dal dolore e li sosterremo nella preghiera. Sappiamo che mamma Helly è una grande devota della Madonna».

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