venerdì 16 agosto 2013
In un messaggio il presidente della Repubblica elogia le decine di bagnanti che ieri hanno soccorso un gruppo di profughi di fronte alla spiaggia di Morghella. Immagini che mostrano come «di fronte alla tragedia prevale negli italiani un senso di umanità più forte di ogni pregiudizio». 
IL VIDEO Morghella, una catena umana per aiutare i profughi
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«Le immagini trasmesse ieri dalla Tv delle decine di bagnanti, sulla spiaggia di Morghella - Pachino, che si sono spinti generosamente in mare per aiutare profughi provenienti dalla Siria, in gran parte bambini, a raggiungere la riva mettendosi in salvo, sono di quelle che fanno onore all'Italia». È quanto scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota diffusa all'indomani dello sbarco di 160 profughi sulla spiaggia del siracusano.

Secene che rendono onore al nostro Paese, prosegue Napolitano nella dichiarazione diffusa dal Quirinale, «perchè mostrano come, di fronte alla tragedia, quotidianamente vissuta a Lampedusa e altrove, di quanti cercano asilo fuggendo da guerre e persecuzioni, prevalga negli italiani un senso di umanità e solidarietà più forte di ogni pregiudizio e paura».Complessivamente nella giornata di Ferragosto sono stati soccorsi circa 600 immigrati (tra cui molte donne e bambini) tra Sicilia e Calabria. Siriani e afghani erano i 160 migranti a bordo di un motoveliero giunto nel porto di Reggio Calabria. Due uomini, di nazionalità turca, sono stati fermati con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ogni adulto avrebbe pagato per il viaggio 5.550 euro; 2.500 euro invece la quota per i più piccoli. Il motoveliero sarebbe partito la settimana scorsa dalla Turchia: tra le 160 persone abordo dell'imbarcazione, lunga 25 metri, 36 donne, 29 bambini e numerosi minorenni .    Altri tre barconi con a bordo complessivamente 280 immigrati, provenienti soprattutto dall'Africa subsahariana, sono stati soccorsi nel canale di Sicilia. E ancora nell'isola, nel siracusano, un gruppo di bagnanti ha aiutato la guardia costiera a trarre in salvo 160 migranti, tra cui diverse donne incinte e una cinquantina di bambini, quasi tutti sotto i tre anni. Altri centosei immigrati, tutti dell'Africa subsahariana,sono stati salvati a circa 90 miglia a sud di Lampedusa, dopo che in nottata il fratello di uno di loro aveva allertato la guardia costiera. E altre due segnalazioni telefoniche hanno permesso di mettere in salvo 76 migranti (quasi tutti eritrei) e un gruppo ulteriore di 98 persone(tra cui 11 donne e 2 bambini), che si trovavano su imbarcazioni in difficoltà nel Canale di Sicilia.I nuovi arrivi si sommano ai quasi 9mila registrati a partire dal primo luglio scorso; eppure nonostante questi numeri l'immigrazione non è diventata «un'emergenza ingestibile», ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano nella tradizionale conferenza stampa di Ferragosto, chiedendo però un maggiore impegno della Unione europea: «Non si può considerare la questione dell'immigrazione a Lampedusa come una questione nazionale. La gestione di quella frontiera deve essere comune all'Europa».Vigile muore durante i soccorsiIl comandante dei vigili urbani di Reggio Calabria, Cosimo Fazio, di 56 anni, è morto per infarto mentre coordinava le attività di soccorso per gli immigrati sbarcati nel porto. Fazio, in servizio presso la scuola allievi carabinieri con il grado di Tenente Colonnello, aveva avuto da dieci giorni l'incarico di dirigere la polizia municipale di Reggio Calabria. Durante le operazioni di sbarco degli immigrati il comandante dei vigili urbani ha avvertito un malore e si è accasciato a terra. È stato immediatamente soccorso sia dal personale del servizio 118 presente sul posto e sia da altre persone ma è deceduto poco dopo. Il corpo è stato portato presso l'ospedale di Reggio Calabria.

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