sabato 27 febbraio 2010
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Sarà concentrato soprattutto a nord-ovest, il blocco del traffico previsto per domani in pianura padana. All’invito dei sindaci di Milano e Torino, Letizia Moratti e Sergio Chiamparino, hanno risposto soltanto 169 comuni, per la maggior parte concentrati in Lombardia (dove aderiscono quasi tutti i capoluoghi, più centri importanti come Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni) e in Piemonte. Scarse, invece, le adesioni al nord-est: tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono appena 19 le amministrazioni locali che fermeranno le auto, mentre in Trentino lo stop al traffico è previsto soltanto nel capoluogo.«Il senso di questa iniziativa – si legge in una nota dell’Anci, l’associazione dei Comuni che ha promosso la giornata anti-smog e chiesto una convocazione urgente della Conferenza unificata Stato-Regioni – è lanciare un segnale, una sorta di grido di allarme, per accendere i fari su di una questione che troppo spesso arriva sulle pagine dei giornali solo per lo sforamento dei limiti delle emissioni nocive, registrato dalle centraline, o per la denuncia di qualche procura».Sull’efficacia delle domeniche ecologiche, però, anche il mondo scientifico è diviso. Secondo Franco Prodi dell’Isac (l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr), l’impatto sull’inquinamento atmosferico è meramente simbolico. «Sono iniziative che vanno bene per sensibilizzare – spiega Prodi – ma grande vantaggio alla qualità dell’aria non ne danno: possono invece far riflettere e tentare di educare gradualmente i cittadini, cercando di sollecitare un’ondata di riflessione ambientale che deve riflettersi in tutta la società».Perplessità sull’iniziativa sono espresse anche dal mondo politico. Il vice-coordinatore piemontese del Pdl, Agostino Ghiglia, ha chiesto al sindaco Chiamparino di revocare lo stop del traffico a Torino. «Le restrizioni sono inutili e vessatorie – ha detto – : rischiano, infatti, di isolare interi comuni e obbligano i cittadini a rimanere prigionieri nelle proprie case. Lo smog si combatte con tutt’altri provvedimenti dal rinnovo del parco autobus a quello degli impianti di riscaldamento privati ed industriali».Anche l’assessore alla Qualità dell’ambiente della Regione Lombardia, Massimo Ponzoni, è tornato a ribadire le proprie critiche sul blocco della circolazione. «Sono perplesso e ho dei dubbi – spiega – sull’opportunità di un provvedimento di questo genere quando la fase delle misure d’emergenza è ormai passata» e quando da tempo, in Lombardia, «si stanno mettendo in campo azioni strutturali». Secondo Ponzoni, infatti, il blocco della circolazione è una misura «da considerare decisamente superata». Al suo posto, nella battaglia contro l’inquinamento, la Regione Lombardia ha introdotto incentivi per la sostituzione delle vecchie auto con veicoli ecologici e il cambio delle caldaie.«Dall’ultimo blocco a oggi – precisa Ponzoni – Regione Lombardia ha erogato 120 milioni per aiutare i cittadini a cambiare la vecchia auto e acquistarne una, nuova o anche usata, meno inquinante, preferibilmente a metano, gpl o ibrida. E altri 30 milioni li ha destinati alla sostituzione delle caldaie da gasolio a metano». Interventi che «stanno dando risultati apprezzabili e non reversibili: i valori medi di concentrazione delle polveri sottili – evidenzia – sono ancora sopra le soglie indicate dagli obiettivi di Bruxelles, ma nettamente inferiori agli anni scorsi».A favore del blocco delle auto si schiera, invece, Ermete Realacci del Pd, che sollecita il Governo a un «impegno forte» per dare «risposte certe» ai cittadini, ricordando che, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, in Italia, ogni anno, 8mila persone muoiono per patologie legate all’inquinamento atmosferico.
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