sabato 17 marzo 2018
La politica di Ankara, presente militarmente in Siria dove contribuisce ad aumentare violenza e caos, spinge i profughi a tentare il passaggio in Europa.
Riprende la fuga dei siriani dalla Turchia. Morti 4 bambini
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L’ennesima tragedia dei migranti si è consumata nel mar Egeo: il naufragio di un’imbarcazione ha causato la morte di almeno 16 migranti, tra cui quattro bambini. Secondo tre superstiti, due donne e un uomo, l’imbarcazione trasportava 21 persone che erano partite dalle coste turche ed erano dirette in Grecia. La polizia greca ha identificato i corpi recuperati al largo dell’isola di Agathonissi. Mancano ancora due persone all’appello e le operazioni di ricerca vanno avanti con l’aiuto di un elicottero, ma sono pochissime le speranze di ritrovarli in vita.

Secondo l’agenzia Ue Frontex, che si occupa del controllo delle frontiere, il 2017 è stato l’anno che ha visto, rispetto ai tre precedenti, il numero più basso di attraversamenti illegali dalla Turchia alla Grecia.
Un documento della Guardia costiera turca, visionato da Avvenire, conferma che sta tornando ad aumentare la frequenza delle traversate dalla terraferma alle isole greche.

Nel solo mese di marzo la media è stata superiore a due interventi al giorno ad opera dei guardacoste turchi con il picco registrato nelle 24 ore tra il 10 e l’11 marzo quando vennero bloccati 8 barconi con a bordo oltre 300 persone di cui 200 siriani. Segno che i profughi ospitati nei campi turchi – rifinanziati dall’Ue con una tranche da 3 miliardi versati nei giorni scorsi – non invogliano i siriani ad attendere in quelle condizioni la fine di un conflitto che, rinfocolato dalle azioni militari turche, non sembra destinato ad una rapida conclusione.

«Due anni fa l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno deciso di respingere migliaia di persone e di compromettere il concetto stesso di asilo con il blocco in Turchia di richiedenti asilo in cerca di sicurezza in Europa. Per questo Medici Senza Frontiere invita le autorità greche ed europee a porre fine alla politica di contenimento che mette in pericolo la vita delle persone vulnerabili», si legge in una nota di Msf, e chiede anche di «continuare a intensificare i trasferimenti dei migranti e richiedenti asilo nella parte continentale della Grecia» dove, spiega l’organizzazione, «è indispensabile aumentare la capacità di accoglienza, e di riattivare la loro ricollocazione negli Stati Ue».


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