mercoledì 13 marzo 2019
Le suore salesiane che in questi anni non hanno mai lasciato l'area hanno riaperto un asilo. Al via una campagna di raccolta fondi per altre due scuole ad Aleppo e Damasco «aperte a tutti i ragazzi»
L'asilo ad Aleppo delle Figlie di Maria Ausiliatrice

L'asilo ad Aleppo delle Figlie di Maria Ausiliatrice

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Ripartire dalle scuole e dai bambini per ricostruire un paese ridotto in macerie, materiali e umane. È l'obiettivo che si sono poste le Figlie di Maria ausiliatrice, da un secolo presenti in Siria, che lanciano una raccolta di fondi. «Viaggiando per la Siria ancora oggi si incrociano più camion carichi di armi che di generi alimentari - testimonia suor Vilma Tallone, economa generale dell'ordine religioso - in strade polverose come viali di macerie. Un paese triturato dalla guerra e tutto da ricostruire», dice la suora salesiana raccontando il suo ultimo viaggio nel paese. «Mi impressionano le periferie delle città - dice - con i palazzi, crivellati di colpi dei cannoni, bruciati all’interno, dove porte e finestre sono bocche aperte, annerite dal fumo. E mi impressionano ancora di più le case dei villaggi, i piccoli negozi, gli atelier degli artigiani, le case di contadini, di piccoli produttori, abbattute, sventrate, una per una, con metodo, con ferocia. Aleppo è passata da 4 milioni di abitanti a 800 mila. Anche la presenza cattolica è passata da 150 mila fedeli a 40 mila. Ma abbiamo riaperto un asilo ad Aleppo per cinquanta bambini in una struttura dell’Ordine di Malta con annesso un cortile che appartiene ad una colonia di ebrei e dove tutti sono i benvenuti. È così che si pensa al futuro».

La presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice non è mai venuta meno negli ultimi cento anni, neppure nelle fasi più cruenti del conflitto. Certo si è spostata nelle zone più protette: l’ospedale di Damasco è rimasto uno dei pochi presidi sanitari d’eccellenza sempre funzionanti. Ora si progetta a riaprire scuole e centri di sostegno per bambini, adolescenti, donne in cerca di una nuova identità lavorativa. «Dopo questa enorme tragedia dobbiamo costruire – osserva madre Tallone – per questo diamo vita ad una campagna di raccolta fondi sia per sostenere le tre strutture già operative nel paese, sia per costruire due nuove scuole ad Aleppo e Damasco per bambini e pre-­adolescenti. Scuole aperte a tutti».

Per sostenere la speranza di chi è rimasto, offrire una prospettiva a coloro che sono rifugiati in campi di accoglienza e vorrebbe rientrare nel proprio paese, le religiose salesiane hanno deciso di organizzare una serata interculturale per domani, 14 marzo, a Roma, presso l’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice in via dell’Ateneo Salesiano 81, tra le 18,30 e le 22. Il programma prevede danze, immagini, testimonianze, oggetti di artigiano e la possibilità di donare. Un momento conviviale, adatto alle famiglie, che prevede anche un "apericena" multietnico. Per intervenire si possono chiedere dettagli allo 06 872741 o scrivendo a info@missionegiovanifma.org

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